L’ultima cena di Imane Fadil

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-03-20

Il cognato di Imane Fadil dice di sapere con chi ha pranzato la modella prima di essere ricoverata. E dice che la ragazza aveva problemi economici

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Cosimo è il cognato di Imane Fadil: 51 anni, ha sposato la sorella Fatima da emigrante dalla Calabria ed è riuscito ad aprirsi un piccolo negozietto tra Chapelle e Berna. A colloquio con Maddalena Oliva del Fatto oggi racconta dell’ultima cena di Imane Fadil e dice di sapere chi fosse il suo commensale:

Ma chi avrebbe voluto ucciderla? Le è sembrato che Imane avesse paura?
Molta paura. Nell’ultimo periodo si era rinchiusa a casa, non usciva più.

Aveva paura di chi?
Sospettava che fosse stato qualcuno a farle tutto ciò.

Cosa le aveva detto?
Mi raccontò della sua ultima cena, la sera prima di sentirsi male. Conosco nome e cognome della persona con cui Imane uscì. Lei, quando avvertì i dolori alla pancia, pensava inizialmente a un’intossicazione alimentare…

Chi era il commensale?
Preferisco non rispondere.

Imane le aveva parlato di un certo “Marco” Saed?
Sì, ma non era con lui a cena quella sera.

Su Imane Fadil gli esami sulla presenza nel sangue di metalli, rivelati ieri dal Corriereattestano i seguenti valori: «Cobalto 0,7 microgrammi al litro («Il livello di tossicità è considerato 40 — spiegano i medici — e sotto i 10 non è mai trattato con cure mediche»); Cromo 2,6 («Il livello di tossicità è considerato 800»); Molibdeno plasmatico 2,6 («Non ci sono livelli di guardia fissi perché non ci sono casi di tossicità acuta noti»); Nichel 2,8 («Il livello di tossicità è almeno 100 volte superiore»); Antimonio plasmatico 3 («Non ci sono livelli di guardia fissi perché non ci sono casi di tossicità acuta noti»); Cadmio 1,2 («Fino a 1,5 è nella norma»), come dentro la soglia risultano tutti gli altri valori rimanenti». Per il Centro Antiveleni di Pavia non sono presenti — in sintesi — livelli tossici.

Cosa vi aveva detto al momento del ricovero?
Fu qualche giorno dopo la cena. Ci disse che era arrivata in ospedale in ambulanza, con Johnny, l’amico con cui viveva nell’ultimo periodo.

È vero che Imane aveva problemi economici?
L’abbiamo aiutata più volte ultimamente, sì.

Quando le iniziò a parlare della paura di essere stata avvelenata?
Sarà stato intorno a metà febbraio. Qualche giorno dopo il ricovero.

Leggi sull’argomento: Travaglio e la morte di Imane Fadil: «Non è stato Berlusconi, ma…»

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