Economia
ILVA, Di Maio avvia l’iter per annullare la gara
Alessandro D'Amato 25/07/2018
Un comunicato del ministero dello Sviluppo ieri sera ha annunciato un procedimento amministrativo finalizzato all’eventuale annullamento in autotutela del decreto del 5 giugno 2017 di aggiudicazione della gara
Mentre Arcelor Mittal comunica di essere disposta ad accettare tutte le richieste aggiuntive nell’ambito del contratto per l’acquisizione di Ilva, alzando l’asticella su tempistiche e aspetti tecnici relativi alle prescrizioni ambientali, il ministro dello Sviluppo Luigi Di Maio avvia l’iter per annullare la gara dopo le osservazioni dell’ANAC sulle criticità nella procedura.
ILVA, Di Maio avvia l’iter per annullare la gara
Un comunicato del ministero dello Sviluppo ieri sera ha annunciato un procedimento amministrativo finalizzato all’eventuale annullamento in autotutela del decreto del 5 giugno 2017 di aggiudicazione della gara. «È un procedimento disciplinato per legge – afferma Di Maio – che durerà 30 giorni. Un atto dovuto per accertare i fatti a seguito delle importanti criticità emerse. Ad ogni modo – conclude il ministro – domani incontrerò i vertici di ArcelorMittal per proseguire il confronto sull’aggiornamento della loro proposta».
Intanto ieri il predecessore di Di Maio al MISE, Carlo Calenda, su Facebook ha ironizzato sul comunicato di Arcelor-Mittal: «Spero che i “miglioramenti” dell’offerta Mittal non siano quelli anticipati oggi dai media: il 90% degli interventi ambientali, copertura dei parchi compresa, erano già anticipati al 2020; l’incentivo a esodi ora per 500 era previsto per 2.000 lavoratori; 10.500 occupati sono meno dei 10.000 + 1.500 nella società della Amministrazione Straordinaria con contratto garantito da Mittal».
Un bluff di Di Maio?
La decisione di Di Maio non comporta in alcun modo la scelta, per ora, di annullare la gara ma soltanto l’apertura di un procedimento che alla fine potrebbe avere qualunque esito. Eppure la scelta può costituire una carta da giocare sul tavolo della trattativa con Arcelor-Mittal, che per ora ha dimostrato di avere tutte le intenzioni di chiudere la partita dell’ILVA cercando di mantenere buoni rapporti con il governo. ArcelorMittal avrebbe anche manifestato disponibilità a «supportare», nell’ambito della procedura sindacale ex articolo 47, «insieme a tutte le parti interessate, il raggiungimento di un’idonea soluzione da definire nell’eventuale accordo sindacale per ciascuno degli attuali dipendenti» di Ilva in amministrazione straordinaria «entro la scadenza del piano industriale prevista per il 2024».
Ieri gli stessi parlamentari 5 Stelle hanno sollecitato l’abolizione dell’immunità penale ai compratori, prevista dal decreto legge, per i reati ambientali. E che ha già portato la procura di Taranto ad archiviare alcuni reati contestati ai commissari straordinari che godono della stessa copertura di legge. In ballo ci sono i 4 miliardi di danni e 18mila posti di lavoro.