Il terrorismo dei free vax che si prendono il merito del calo delle iscrizioni a scuola

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2018-04-13

Grande euforia tra i genitori “per la libertà di scelta” sulle notizie del calo delle iscrizioni alle scuole paritarie. Secondo i free-vax è la giusta punizione per chi non li ha sostenuti e la dimostrazione che sono tantissimi e agguerriti. La realtà, come al solito, è molto diversa

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I genitori duri e puri (nel senso di non contaminati dai vaccini, ovviamente) non si arrendono e festeggiano una nuova vittoria. In attesa che il prossimo governo cancelli l’odiata legge sull’obbligo vaccinale in alcuni gruppi “free-vax” ci si accontenta di festeggiare il calo delle iscrizioni nelle scuole della FISM, la Federazione Italiana Scuole Materne, l’associazione che riunisce le Scuole dell’Infanzia non statali di ispirazione cattolica. Il pretesto è questo articolo del Mattino di Padova del 25 febbraio dove il presidente della FISM parla di un calo generalizzato nelle iscrizioni che – spiega – sarebbe «dovuto al nutrito fronte no vax».

La storia delle scuole paritarie in crisi a causa dei novax

A rischiare il posto sarebbero 185 dipendenti, tra personale docente e non. Secondo il Presidente della FISM Ugo Lessio la colpa sarebbe da ascrivere ai “no vax” che non iscrivono più i figli alle paritarie e «che hanno già annunciato per il prossimo anno scolastico l’istituzione ad hoc di scuole per le famiglie che la pensano come loro e, quindi, riservate ai duri ed ai puri che non intendono vaccinare i propri figli». Il discorso per la verità è più complesso, anche perché i numeri del calo delle iscrizioni sono importanti (-12,6% alle scuole dell’infanzia paritarie della FISM) e non sembra che i free-vax possano essere così tanti da poter influire in maniera decisiva.

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E non si tratta di un “momento”: già due anni fa (2016) la FISM denunciava un calo analogo (-15%) dovuto però alla denatalità e alla crisi (ovvero le famiglie non avevano i soldi per pagare la retta). Una crisi, quella delle scuole paritarie, che viene da lontano e che perdura ormai da quasi cinque anni. Insomma anche quando non c’era la legge sui vaccini obbligatori le scuole della FISM denunciavano il calo delle iscrizioni e il rischio chiusure e licenziamenti.

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Nel gruppo di Corvelva, l’associazione veneta famosa per le sue campagne contro i vaccini la notizia è stata accolta in maniera positiva. I free-vax sono da tempo ansiosi di dimostrare al mondo che non sono una sparuta minoranza inoffensiva (non dal punto di vista epidemiologico, ovviamente) ma un gruppo compatto e numeroso in grado di “fare male” a chi gli mette i bastoni tra le ruote. I numeri raccolti dai partiti free-vax alle elezioni fanno in realtà pensare tutto il contrario, ma la notizia del calo delle iscrizioni alle materne cattoliche può essere strumentalizzata per fare un po’ di sano “terrorismo”.

I free-vax che festeggiano i licenziamenti delle maestre delle scuole private

Ecco quindi che molti genitori festeggiano la “buona notizia” data dal presidente della FISM. Del resto è noto che tra i free-vax e le scuole paritarie cattoliche di recente ci siano stati degli attriti. Diverse associazioni a favore della libertà di scelta hanno denunciato il “tradimento” della FISM che non avrebbe protetto abbastanza i figli dei free vax ed anzi le scuole cattoliche avrebbero addirittura agevolato il percorso di verifica dello stato vaccinale degli alunni. Perfino il CODACONS era intervenuto nella vicenda denunciando per violenza privata la FISM in virtù di una presunta circolare che dava mandato alle scuole di segnalare alla Polizia gli alunni inadempienti.

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Ecco allora che i genitori free-vax del Veneto, ma probabilmente è così anche altrove, si fregano le mani e godono della crisi delle scuole paritarie cattoliche.

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Finalmente si sono accorte che i free-vax non sono quattro gatti e che ora per aver voluto mettersi contro i genitori del no obbligo ora rischiano la chiusura. Chi di spada ferisce di spada perisce, commenta una mamma, che magari ha in testa le pericolose siringhe dei vaccini che sono in agguato ormai dietro ogni angolo.

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Le scuole della FISM vanno “punite” perché hanno fatto false promesse dicendo che nessuno sarebbe rimasto a casa, scrive un altro genitore. C’è anche chi esce dal coro dicendo che la situazione “è una grande sconfitta sociale”, ma il commento viene subito rintuzzato dicendo che se proprio volevano le scuole paritarie “potevano unirsi a noi” nella battaglia per la libertà di scelta vaccinale. Come se le scuole private non fossero soggette alla legge italiana.

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Alla fine, come sempre, la colpa è della legge liberticida “che ha devastato la vita di tante mamme lavoratrici e maestre”. I free-vax si organizzano e scappano verso le scuole “amiche” o verso l’homeschooling. C’è anche chi ammette di aver iscritto il figlio a scuola “in barba alla legge” nella speranza che un governo Lega e MoVimento 5 Stelle possa – entro settembre – cancellare la legge Lorenzin.

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Tempo un anno, profetizza un’altra mamma, non appena le home schooling prenderanno piede, gli asili chiuderanno. Un’ottima notizia, conclude.

Perché le iscrizioni sono in calo?

Come spesso accade la realtà è molto più complessa di come la raccontano i Genitori Preoccupati&informati. Non solo perché il calo delle iscrizioni alle scuole paritarie si protrae ormai da diversi anni (e quindi non è dovuto all’opposizione free-vax). Non solo perché al momento i numeri sugli alunni “inadempienti” non sono tali da far pensare che possano – da soli – causare una crisi del settore. Ad incidere pare essere soprattutto un fenomeno molto noto in Italia: la denatalità. In sostanza in Italia si fanno sempre meno figli e sempre meno se ne faranno in futuro. Il rapporto della Fondazione Agnelli dal titolo “Scuola. Orizzonte 2028. Evoluzione della popolazione scolastica in Italia e implicazioni per le politiche” pubblicato ieri fotografa proprio questa situazione.

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Le ragioni di questa contrazione demografica – spiega la Fondazione Agnelli – “vanno ricercate, in primo luogo, nella diminuzione del numero delle madri potenziali e del loro tasso di fecondità, in particolare delle donne straniere”. Ma conta anche la riduzione dei flussi migratori internazionali, con un saldo migratorio con l’estero sceso dal 7,5 per mille nel 2007 al 3 per mille nel 2017. Il risultato è che tra dieci anni la popolazione scolastica italiana passerà dai nove milioni attuali a poco meno di otto milioni. Inizialmente sarà proprio nelle scuole dell’infanzia e nella scuola primaria che si sentirà il calo, mentre per quanto riguarda medie e superiori la crescita continuerà ancora per qualche anno. Ecco spiegato dunque che per le scuole (paritarie e non) i free vax sono l’ultimo dei problemi. Nonostante quello che vogliono farci credere.

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