Il Portogallo e le tasse sulle pensioni degli stranieri

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-01-29

Il governo socialista di Antonio Costa ha presentato nella finanziaria un provvedimento che riduce di molto i benefici: la norma prevede un’imposta del 10% sui redditi di questi migranti economici di lusso, rafforzata da un pagamento minimo di 7.500 euro

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Il Portogallo dice addio alle pensioni senza tasse per gli stranieri.  Il governo socialista di Antonio Costa ha presentato nella finanziaria un provvedimento che riduce di molto i benefici: la norma prevede un’imposta del 10% sui redditi di questi migranti economici di lusso, rafforzata – se il Parlamento darà l’ok – da un pagamento minimo di 7.500 euro. Repubblica scrive oggi in un articolo a firma di Ettore Livini che il giro di vite non è retroattivo e non riguarderà così i 2.897 italiani (mille sono arrivati solo l’anno scorso) che hanno scelto di vivere la terza età in Portogallo. Ma rischia di rallentare di molto il flusso di pensionati verso Lisbona. E allora quali sono adesso i paradisi fiscali dei pensionati?

Il mezzo passo indietro del Portogallo lascia spazio agli altri paesi che hanno approvato incentivi per attirare pensionati stranieri, elenco in cui c’è pure l’Italia che garantisce un’aliquota fiscale del 7% a chi andrà a risiedere in un paese del Sud con meno di 20mila abitanti. Un esperimento i cui primi risultati si potranno misurare con le dichiarazioni dei redditi del 2021. Il concorrente più agguerrito di Lisbona nel risiko dei “rifugiati fiscali” è oggi Cipro con le sue aliquote del 5%, assieme alla Bulgaria, dove oltre agli assegni previdenziali esentasse si sfrutta un costo della via decisamente migliore di quello italiano.

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I paradisi fiscali dei pensionati (La Repubblica, 29 gennaio 2020)

 

A Nicosia ci sono già 178 pensionati d’oro di casa nostra con una pensione media di 5.468 euro, poco meno del doppio dei 2.719 incassati da chi vive in Portogallo. A guadagnare dalla retromarcia del governo Costa potrebbero essere pure Tunisia e Marocco, dove malgrado la situazione geopolitica non facilissima il risparmio fiscale è ancora molto alto.

Un discreto appeal l’ha pure la Turchia mentre un discorso a parte lo meritano gli Emirati Arabi dove non esistono imposte sul reddito . Ma per ottenere la residenza in loco bisogna avere almeno 5 mila euro di reddito mensili o un patrimonio di 250 mila euro.

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