Il piano per ILVA con i fondi verdi dell’UE

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-12-12

Il piano industriale mira a fare di Taranto lo stabilimento leader a livello europeo nella produzione di acciaio sostenibile. Richiede un investimento complessivo pari a 3,3 miliardi, di cui 2,4 miliardi per il riassetto

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Il governo si prepara al piano per ILVA e mette in gioco i fondi verdi dell’Unione Europea. La Stampa spiega oggi che il piano industriale per l’ex Ilva del governo, presentato al gruppo franco-indiano e in discussione in queste ore, prevede una produzione annua di acciaio di 8 milioni di tonnellate dal 2023, da realizzare con due altoforni (il 4 e il 5), due forni elettrici e un impianto di produzione di preridotto «fuori dal perimetro di ArcelorMittal Italia», cioè a carico di un soggetto terzo: Snam.

«Interlocuzioni sono già in corso», conferma una fonte vicina al dossier. Tre sono le condizioni imprescindibili per il governo: ArcelorMittal deve rimanere nel breve periodo; il nuovo assetto azionario deve prevedere una partecipazione pubblica; la riattivazione del siderurgico deve avvenire nel segno dell’ambiente, permettendo così di intercettare i 35 miliardi del fondo di transizione per i combustibili fossili nell’ambito del green deal europeo annunciato dalla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen.

piano governo ilva
Il piano del governo per ILVA (La Stampa, 12 dicembre 2019)

Il piano industriale mira a fare di Taranto lo stabilimento leader a livello europeo nella produzione di acciaio sostenibile. Richiede un investimento complessivo pari a 3,3 miliardi, di cui 2,4 miliardi per il riassetto dello stabilimento esistente (a carico della società che lo gestisce) e 900-950 milioni per l’installazione dell’impianto di preriduzione (a carico di Snam) «che potrà sorgere a Taranto così come nel nord Africa, dove il prezzo del gas è più basso», osserva la fonte.

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