Il piano di Lamorgese per smontare i decreti Salvini

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2020-02-17

La ministra porterà oggi al tavolo della maggioranza che dovrà cercare un accordo un testo scritto per smontare l’ossatura della legge che prevede tra l’altro due temi forti: cittadinanza e diritto all’iscrizione all’anagrafe per i richiedenti asilo

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Dopo una lunga attesa e le sollecitazioni della piazza ecco il piano della ministra dell’Interno Luciana Lamorgese per smontare i decreti sicurezza firmati da Matteo Salvini. La ministra porterà oggi al tavolo della maggioranza che dovrà cercare un accordo un testo scritto per smontare l’ossatura della legge che prevede tra l’altro due temi forti: cittadinanza e diritto all’iscrizione all’anagrafe per i richiedenti asilo.

Il piano di Lamorgese per smontare i decreti Salvini

Ad anticipare il contenuto della proposta di Lamorgese è oggi Alessandra Ziniti su Repubblica, che spiega come la bozza sia sul tavolo della ministra da tre mesi ma finora è stata rimandata a causa degli appuntamenti elettorali in Emilia-Romagna e Calabria e a causa delle fibrillazioni nella maggioranza.

Ma oggi parte l’operazione verità. Con un obiettivo ambizioso: rivedere le norme anti Ong, ma anche ampliare la tipologia di permessi di soggiorno in modo da riavvicinarsi il più possibile alla protezione umanitaria. E correggere il tiro su altri due snodi centrali che Lamorgese sottoporrà oggi ai colleghi con una nuova proposta, al momento orale: riportare da 4 a 2 anni, con il silenzio assenso, il termine massimo per la conclusione delle pratiche per la concessione della cittadinanza per residenza e matrimonio e ripristinare l’iscrizione all’anagrafe dei Comuni per i richiedenti asilo. Provvedimenti che — dirà la ministra dell’Interno — si possono realizzare con un semplice tratto di penna. Se la maggioranza troverà una convergenza, un nuovo decreto potrebbe arrivare in tempi brevi in consiglio dei ministri.

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Il piano di Lamorgese per smontare i decreti Salvini (La Repubblica, 17 febbraio 2020)

Le prime norme su cui si concentrano le modifiche sono quelle delle multe alle ONG: via il milione di euro, via l’arresto del comandante che dovesse violare il divieto di ingresso in acque italiane; ma in cambio ci sono multe da 10 a 50mila euro e arresto del comandante solo in caso di reiterazione della condotta contestata. Non si tratta di una rivoluzione, anzi.

Lamorgese, Salvini e il lungo addio ai decreti sicurezza

C’è poi il problema paradossale dell’l’enorme numero di irregolari risultato di un anno e mezzo di decreto e il numero irrilevante ( seppure in crescita) di rimpatri, con le conseguenti ricadute sul sistema di accoglienza e sulla sicurezza. Questo, spiega ancora Repubblica, ha portato la ministra dell’Interno ad elaborare una proposta che possa incidere su quella che rischia di diventare una vera emergenza: ampliare le cosiddette protezioni speciali, al momento limitate a condizioni di salute gravi, atti di particolare valore civile, vittime di violenza o sfruttamento, calamità naturali. Ne usufruirebbero le persone con disagio psichico, condizioni di vulnerabilità, vittime di tratta, nuclei familiari.

decreto sicurezza
I numeri del decreto sicurezza (La Repubblica, 18 gennaio 2020)

C’è poi la questione dell’anagrafe: verrebbe cancellata la norma che dice che il permesso di soggiorno per richiedente asilo non costituisce più titolo per l’iscrizione all’anagrafe  e che è stata giudicata illegittima da molte sentenze di tribunali civili e amministrativo. I richiedenti asilo potranno essere iscritti alle anagrafi dei Comuni dove risiedono. Infine, la cittadinanza. Salvini aveva raddoppiato da 24 a 48 mesi i termini per la conclusione dell’iter per la concessione della cittadinanza per residenza al compimento dei 18 anni dei figli di cittadini stranieri nati in Italia e di quella per matrimonio. Con la bozza di Lamorgese si ritorna ai 2 anni come tempo massimo per l’ultimazione delle pratiche e al silenzio-assenso tranne nei casi di gravi procedimenti penali in atto. Non una rivoluzione, ma qualcosa di diverso. In attesa che la maggioranza cominci ad avere coraggio.

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