«Il M5S ha tradito la città di Taranto»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-09-11

Stamattina il consigliere comunale di Taranto Massimo Battista ha annunciato la sua uscita dall’M5S dove era stato eletto a giugno 2017. Battista, dipendente Ilva, proviene dal movimento cittadini e lavoratori “Liberi e Pensanti” che da tempo rivendica la chiusura del siderurgico, l’avvio delle bonifiche rioccupando il personale dello stabilimento e la riconversione economica del territorio. …

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Stamattina il consigliere comunale di Taranto Massimo Battista ha annunciato la sua uscita dall’M5S dove era stato eletto a giugno 2017. Battista, dipendente Ilva, proviene dal movimento cittadini e lavoratori “Liberi e Pensanti” che da tempo rivendica la chiusura del siderurgico, l’avvio delle bonifiche rioccupando il personale dello stabilimento e la riconversione economica del territorio. “I cinque stelle hanno tradito l’elettorato di Taranto – ha detto oggi Battista in una conferenza stampa in piazza della Vittoria nel centro di Taranto – noi da giugno 2017 siamo stati chiari con la cittadinanza e con i lavoratori dell’Ilva. Basta vedere questi volantini che abbiamo distribuito dove il movimento parlava di chiusura dello stabilimento, bonifica e riconversione economica. In che modo? Smantellando quegli impianti obsoleti, decontaminandoli e bonificandoli con chi lavora all’interno della fabbrica”.

massimo battista taranto

“Io ho presentato le dimissioni da consigliere comunale cinque stelle. Continuerò il mio mandato da indipendente libero – ha proseguito Battista – per rispetto di quelle 1014 persone che hanno riposto fiducia in me. Il movimento ha fallito. Con Di Maio abbiamo avuto solo due incontri. A Di Maio ho spiegato perché la fabbrica va chiusa e come va chiusa. L’ultima volta sono stato convocato il 30 luglio. Mi era stato garantito e promesso che Di Maio sarebbe venuto a Taranto e non e’ accaduto. Il movimento non esiste piu’. I parlamentari di Taranto, come me, non sono stati messi al corrente della firma dell’accordo”.

“Di Maio – ha proseguito l’ormai ex consigliere comunale M5s – si e’ incontrato con i sindacati, l’amministrazione straordinaria e Mittal il giorno prima del 6 settembre e vi posso garantire che è stato lui l’artefice della chiusura di quest’accordo. Ci metto le mani sul fuoco, qualcuno mi smentisca”. Circa il referendum, Battista ha contestato le modalità in cui sta avvenendo la consultazione di base. “E’ stato tutto sottoscritto – ha affermato – ma la cosa piu’ grave, visto che qui parliamo di disoccupazione, è che si arriverà ad un totale di 8500 unità tra Ilva ed altre due società. Questo sta a significare che i 2300 esuberi saranno ancora una volta per la citta’ di Taranto. E chi ha vinto in quest’accordo? Mi duole dirlo, ha vinto la Lega Nord, hanno vinto i parlamentari e i consiglieri comunali cinque stelle di Genova. Da quest’accordo viene, infatti, esclusa Genova grazie all’accordo di programma sottoscritto nel 2005. Che prevede il mantenimento dell’occupazione”. “Di Maio sull’Ilva vuole ancora recuperare? Oggi stesso facesse il tredicesimo decreto – ha chiesto Battista – togliesse l’immunita’ penale. Non succede da nessuna parte che il mio datore di lavoro possa ucccidermi ed e’ immune penalmente. Non entro nel merito di quello che dice l’Avvocatura di Stato che e’ stata ben precisa. Ancora una volta – ha concluso – è prevalsa l’occupazione rispetto all’ambiente e alla salute dei cittadini di Taranto. Ho sentito che il ponte di Genova sara’ ora ricostruito con l’acciaio di Taranto. Non so quanti ponti nel mondo bisognerà costruire sui morti di Taranto”, ha concluso Battista riferendosi alle vittime del lavoro in fabbrica e a chi e’ stato colpito dell’inquinamento.

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