Attualità
Il leader no vax Franzoni rinnega il fascismo (ma solo dopo il suo arresto)
neXtQuotidiano 28/04/2022
Ai giudici ha assicurato di non essere nostalgico del fascismo e si è detto pronto a chiudere i suoi canali social in cui, per mesi, ha fatto propaganda no vax
Aveva detto davanti alle telecamere, con immagini che rimarranno immortali del tempo, di essere un fiero camerata nostalgico del fascismo. Era lo scorso 13 febbraio, a pochi giorni da quel tentativo – fallito – di organizzare un grande raduno per invadere Roma sotto l’etichetta del mondo no vax. Poi, però, è arrivato l’arresto (lo scorso 22 aprile) perché ritenuto uno dei responsabili e organizzatori dell’assalto alla sede della CGIL del 9 ottobre 2021. E ora che è in carcere, Nicola Franzoni toglie dal suo petto tutte quelle sue etichette, dicendo ai giudici di non essere fascista.
Nicola Franzoni, dopo l’arresto, dice di non essere fascista
L’arresto è arrivato anche analizzando i canali social di Nicola Franzoni. Nei giorni successivi all’assalto alla sede romana della CGIL, infatti, lo stesso leader del movimento no vax denominato “Fronte di liberazione Nazionale”, aveva rivendicato il suo ruolo attivo nell’organizzazione di quella marcia che poi è diventata pura devastazione. In particolare scriveva:
“Io e Giuliano Castellino abbiamo fatto tremare l’Italia, abbiamo incul*to la Cgil e libereremo l’Italia. Voi gelosi, falliti, complessati fisicamente, idioti e servi di Draghi ci potete soltanto fare una se*a a quattro mani”.
Insomma, ha confessato online quel suo ruolo di primo piano nell’assalto alla sede del sindacato. E per questo, diversi mesi dopo dal fatto, è stato arrestato. E ora ha cambiato il suo spartito. Come riporta il quotidiano La Repubblica, infatti, davanti ai giudici ha promesso la disattivazione istantanea di tutti quei canali social utilizzati per diffondere la sua propaganda no vax fatta di bufale, insulti e minacce che poi si sono concretizzate nell’organizzazione e nella partecipazione a manifestazioni deflagrate in violenza. E non solo. Davanti ai magistrati ha detto di non essere fascista, nonostante in quel pomeriggio del 9 ottobre fosse salito sul palco al fianco di Castellino salutando la folla con il classico braccio teso. Nonostante avesse confessato, davanti alle telecamere di La7, di essere un camerata.