Il fuoco amico di Salvini su Roma

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-02-21

“Giachetti, Marchini, tutti candidati della sinistra. Noi abbiamo un’altra visione del futuro della capitale e la realizzeremo con Bertolaso, che ha già scelto lo slogan tolleranza zero. Invitarlo di nuovo a ritirarsi sarebbe sbagliatissimo. Piuttosto, se la smettiamo col fuoco amico e cominciamo a dargli una mano sui contenuti, lui è la persona che può …

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“Giachetti, Marchini, tutti candidati della sinistra. Noi abbiamo un’altra visione del futuro della capitale e la realizzeremo con Bertolaso, che ha già scelto lo slogan tolleranza zero. Invitarlo di nuovo a ritirarsi sarebbe sbagliatissimo. Piuttosto, se la smettiamo col fuoco amico e cominciamo a dargli una mano sui contenuti, lui è la persona che può trasformare quelle idee in fatti”. Così la leader di FdI, Giorgia Meloni, in un’intervista a Repubblica. “Salvini vuole ascoltare i romani? Bene. Ma perché da solo e solo a Roma? Noi di Fratelli d’Italia siamo pronti a fare i gazebo insieme, dove c’è più di un candidato. Sono romana, ma non disprezzo certo l’opinione della gente di Novara, Bologna, Napoli e Torino. Contano come i miei concittadini. Dalle nostre parti l’Italia va dalle Alpi a Lampedusa e vigono dappertutto le stesse regole”, dice Meloni.
berlusconi salvini meloni
“Sono disponibilissima a primarie aperte con gli alleati, ma i gazebo da soli sembrano solo un modo per prendere tempo. Salvini dovrebbe essere più chiaro perché insieme a me e Berlusconi ha sottoscritto una lettera con cui si chiedeva a Guido di accettare la candidatura”. La frase sui Rom, evidenzia, è stata chiarita. “Non ho potuto candidarmi sindaco per non mettere a repentaglio una cosa molto delicata come la mia prima, e purtroppo tardiva, gravidanza. Ma mi prenderò le mie responsabilità candidandomi capolista di FdI e mettendomi a disposizione di Bertolaso. Garantisco io, in prima persona, che certe cose a Roma si faranno”, assicura Meloni. Quanto a Storace, “sa benissimo che sta facendo il gioco della sinistra e dei grillini. Che lui non possa vincere è dimostrato dalla precedenti quattro elezioni romane alle quali si è presentato. Lo fa solo per garantirsi la rielezione in Consiglio. Lo sostengono in questa candidatura Alemanno e Fini: la loro destra non è la mia”.

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