I licenziamenti di Natale alla Schlumberger di Ravenna

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-12-27

La procedura di licenziamento collettivo avviata dall’azienda, il 17 dicembre scorso, per 12 lavoratori sul territorio nazionale, di cui 7 a Ravenna, 4 a Pescara e uno a Parma

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Sindacati mobilitati contro i 12 licenziamenti annunciati da Schlumberger (7 a Ravenna, 4 a Pescara e uno a Parma). L’assemblea dei lavoratori ha proclamato lo stato di agitazione. La multinazionale – spiega un comunicato di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil – nega a priori la possibilità di ricorrere a qualsiasi ammortizzatore sociale e intende chiudere la sede amministrativa di Parma e una sede operativa di Ravenna, delocalizzando nelle sedi estere servizi strategici. I lavoratori e le organizzazioni sindacali auspicano, quanto prima, l’apertura di un tavolo nazionale di confronto con i rappresentanti della societa’ e le istituzioni competenti alla ricerca di soluzioni alternative e positive.

I licenziamenti di Natale alla Schlumberger di Ravenna

I sindacati riferiscono che “sono state approfondite e valutate le varie motivazioni evidenziate nella procedura che inducono l’azienda ai licenziamenti, le inflessibili misure che la multinazionale intende adottare, negando a priori la possibilità di ricorrere a qualsiasi ammortizzatore sociale e le azioni finalizzate al contenimento dei costi fissi che adotterà nell’immediato futuro, chiudendo la sede amministrativa di Parma, una sede operativa di Ravenna e delocalizzando nelle sedi estere servizi strategici per le attività in ambito oil&gas sul territorio, per i quali l’azienda ha tuttavia assegnati contratti in essere di attività sia in offshore con la committente Eni, che in onshore nei siti di stoccaggio per la committente Stogit”. “L’assemblea, a fronte delle forti contraddizioni rispetto a quanto sottolineato nella procedura di licenziamento e alle conseguenze fortemente impattanti sulla base ravennate, ha dichiarato lo stato di agitazione riservandosi ulteriori azioni a sostegno e in difesa dei posti di lavoro” annunciano Mongiusti, Scerra e Cacchi. I lavoratori e le organizzazioni sindacali manifestano “forte preoccupazione per la vicenda e auspicano, quanto prima, l’apertura di un tavolo nazionale di confronto con i rappresentanti della società e le istituzioni competenti alla ricerca di soluzioni alternative e positive”.

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