Fatti
I Carabinieri indagano su eventuali complici di Martina Patti nell’uccisione della figlia Elena
neXtQuotidiano 15/06/2022
Non ci sono indizi, al momento, ma si cercano alcuni dettagli attualmente mancanti. A partire dal luogo del delitto
Al momento, almeno pubblicamente, non ci sono indizi in grado di dare certezze investigative sul possibile coinvolgimento di altre persone nella tragica morte della piccola Elena Del Pozzo. Sia nell’omicidio, sia nell’occultamento di cadavere. Ma il nucleo investigativo dei Carabinieri di Catania vuole fare luce sulla possibilità che Martina Patti – la madre della bambina uccisa e sepolta in un capo nei pressi della sua abitazione di Mascalucia – sia stata aiutata da qualcuno nel compiere quel folle gesto infanticida.
Martina Patti, i Carabinieri cercano eventuali complici della mamma di Elena
A non chiudere le porte all’ipotesi della presenza sul luogo del delitto di eventuali complici è stato il comandante della Prima sezione del nucleo investigativo dei carabinieri di Catania, Salvatore Mancuso, nel corso di un punto stampa a Mascalucia per aggiornare i cronisti sullo svolgimento delle indagini:
“Il luogo di commissione del delitto e l’eventuale coinvolgimento di altre persone nella commissione del reato o nell’occultamento della salma restano ancora temi di approfondimento investigativo”.
Al vaglio, dunque, c’è la possibilità che Martina Patti non abbia agito da sola. Non è chiaro se questa ipotesi sia figlia di ulteriori incongruenze nel racconto e nella confessione della giovane mamma di Elena Del Pozzo, o se dalle indagini sul luogo in cui è stato ritrovato il corpo della bambina di 4 anni (ne avrebbe compiuti 5 a luglio) siano emersi alcuni dettagli che hanno reso plausibile questa possibilità. Perché, oltre al coinvolgimento di altre persone, ancora non è chiaro il luogo in cui la piccola sia stata colpita e uccisa, dopo esser tornata in quella casa di Mascalucia dopo l’asilo.
Dalle indagini e dalle indicazioni raccolte dalla Scientifica, infatti, non ci sarebbero tracce di sangue all’interno dall’abitazione (ma è stato accertato che la bambina sia stata uccisa con diverse coltellate). Dove è stata colpita a morte, dunque, la bimba? Come ha fatto la mamma a portare quel corpicino privo di vita e a seppellirlo in un campo – in mezzo ai rovi – a circa mezzo chilometro di distanza dalla sua casa? Per questo gli inquirenti ancora pensano che l’omicidio possa esser stato commesso con l’aiuto di qualcuno. O, almeno, l’occultamento di cadavere.