I 642mila che ancora aspettano la Cassa Integrazione

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-08-18

Esaurite le pendenze di marzo e aprile, restano ancora 102 mila dipendenti senza la cig di maggio. A cui aggiungerne oltre mezzo milione di giugno e luglio. Totale: quasi 642 mila pagamenti in sospeso

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Sono ancora 642mila i lavoratori che aspettano la Cassa Integrazione. Repubblica fa sapere oggi che è la stessa relazione tecnica all’ultimo decreto 104 – in vigore dal 15 agosto – a confermarlo, dando conto dei beneficiari le cui aziende hanno spedito all’ Inps il famoso SR41, il documento con l’Iban dei lavoratori. Esaurite le pendenze di marzo e aprile, restano ancora 102 mila dipendenti senza la cig di maggio. A cui aggiungerne oltre mezzo milione di giugno e luglio. Totale: quasi 642 mila pagamenti in sospeso.

C’è poi la questione del “magazzino”: le domande che l’Inps non ha né accettato, né respinto, né annullato, ma semplicemente in attesa di essere esaminate. Qui siamo a una fase precedente all’SR41: se Inps non autorizza o boccia la domanda, l’impresa resta nel limbo. Non può inviare quel documento con gli Iban né ripresentare l’istanza. Ebbene, al 29 luglio – secondo i dati visionati da Repubblica – ci sono 151 mila domande in giacenza, per un totale di oltre 2 milioni di beneficiari, in base a una proporzione della stessa Inps (ogni domanda riguarda più di un lavoratore). Fatte le somme, l’Inps deve ancora staccare 2,6 milioni di assegni: non si tratta esattamente di 2,6 milioni di lavoratori perché in molti casi a uno stesso lavoratore spetta più di una mensilità di cassa. In ogni caso, un numero considerevole che ripropone il tema della riforma della cassa integrazione, a cui lavora il tavolo tecnico dei cinque professori nominati l’8 luglio dalla ministra del Lavoro e delle Politiche sociali Nunzia Catalfo. Se ne riparlerà il 7 settembre all’incontro tra Confindustria e sindacati.

quanto ci perdono i dipendenti con la cassa integrazione
Quanto ci perdono i dipendenti con la cassa integrazione (fonte: Fondazione Studi Consulenti del Lavoro)

«La cassa integrazione arriverà entro un mese», prometteva il premier Conte. «Abbiamo pagato in 45-60 giorni, in epoca pre-Covid ci volevano mesi: la coda era necessaria e fisiologica», si è difeso Pasquale Tridico, in video audizione con la Camera alla vigilia di Ferragosto per rispondere sui deputati che hanno preso il bonus da 600 euro in marzo e aprile. A giudicare dall’entità delle giacenze, molti lavoratori sono andati ben oltre i 60 giorni. E il fatto che il decreto Agosto non riconfermi l’iter veloce per la Cig – 40% subito al momento dell’autorizzazione e il resto dopo, quando arriva l’SR41 – complica il quadro.

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