I 5 Stelle che si vogliono intestare la piazza di Bologna contro Salvini

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-11-15

Roberto Fico, Paola Taverna e Lucia Azzolina: c’è una parte del MoVimento 5 Stelle che sta provando a mettere la bandierina sulla manifestazione delle sardine di Bologna. In nome della lotta a chi insulta, chi odia, chi va a braccetto coi razzisti. Tipo quelli che sono stati al governo con Salvini senza dire nulla?

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Ieri in piazza a Bologna con le sardine non c’erano bandiere di partito. C’erano però migliaia di persone. E per il partito della “gente” la tentazione era troppo forte. D’altra parte qualcuno di loro la considera la “sua” piazza, quella dove Beppe Grillo lanciò il primo vaffa-day solcando la folla a bordo di un canotto. Beppe Grillo in piazza non ci va più (e quando va in teatro non gli dice troppo bene) e quindi ai 5 Stelle tocca arrangiarsi.

Paola Taverna non si Lega

Sempre a Bologna ieri sera c’era anche Matteo Salvini, che fino a due mesi fa era alleato del MoVimento 5 Stelle. Sorprende quindi leggere che la vicepresidente del Senato Paola Taverna (che è stata eletta alla vicepresidenza coi voti della Lega) scrivere: «E vabbè, chi instilla odio tra la gente se ne farà una ragione. Chi fa l’occhiolino o va a braccetto con i fascisti e i razzisti questa sera a Bologna ha perso…e di brutto». Sorprende perché in Senato la Taverna ha votato per i due Decreti Sicurezza, quelli voluti da Salvini. E soprattutto ha votato contro il processo a Salvini per il caso Diciotti, salvando il Capitano dalle sue responsabilità. Fa sorridere poi il fatto che la Taverna se la prenda con cui instilla odio tra la gente, proprio lei che di parole d’odio ne ha urlate parecchie, in Aula e fuori.

paola taverna bologna sardine crescentone - 1

Perché in quei 14 mesi di governo con la Lega il M5S ha portato l’acqua con le orecchi a Salvini e non risulta abbiamo mai avuto nulla da eccepire sui toni del leader della Lega. Nemmeno quando andava a braccetto coi fascisti mentre era ministro del governo sostenuto dai pentastellati. Quattordici mesi di vuoto pressoché totale da quel punto di vista, nei quali il M5S ha controfirmato i decreti per tenere al largo le navi delle ONG (con i ministri Trenta e Toninelli) e ha accettato passivamente la criminalizzazione degli immigrati e dei migranti (quella delle ONG l’aveva iniziata Di Maio con i taxi del mare) fatta dal titolare del Viminale.

lucia azzolina bologna sardine crescentone - 1

La deputata pentastelalta Lucia Azzolina scrive invece «questa foto è davvero un bel segnale. Ci dice che c’è un popolo intero che non vuole insulti, non vuole una politica fatta solo di slogan, non vuole strizzare l’occhio ai razzisti». Esattamente il contrario di quello che ha fatto il M5S nell’ultimo anno. Con la differenza che con i razzisti (e la Lega era razzista anche prima) loro non si sono limitati a strizzare l’occhio: ci sono andati al governo.

Il M5S scopre di essere contro Salvini, con un anno e mezzo di ritardo

Anche il Presidente della Camera Roberto Fico festeggia le sardine bolognesi postando il video di Lucio Dalla che canta Piazza Grande. Inutile ricordare che anche lui si è prestato in numerose occasioni a fare da foglia di fico al governo gialloverde.

roberto fico bologna sardine crescentone - 1

In tutto questo non dobbiamo dimenticarci che siamo in Emilia Romagna, una regione dove il MoVimento 5 Stelle ha conquistato i suoi primi consiglieri regionali (e li ha espulsi) dove ha vinto a Parma (salvo poi fare fuori il sindaco perché non abbastanza allineato alle promesse del Capo). E siamo a Bologna, la città di Max Bugani, quello che per un periodo era contemporaneamente consigliere comunale, socio di Rousseau e collaboratore di Di Maio a Palazzo Chigi e che ora è passato a dare una mano a Virginia Raggi a Roma.

elio lannutti bologna sardine crescentone - 1

Sempre in Emilia Romagna, giova ricordarlo, il MoVimento 5 Stelle sta pensando di non presentarsi alle elezioni regionali. La tentazione di non contarsi per evitare di scoprire di contare sempre di meno è molto forte nel partito di Di Maio. E chissà se quelli che in queste ore fanno a gara per intestarsi piazza Maggiore e dire che le sardine la pensano esattamente come loro si sono resi conto della figura che stanno facendo. Perché Taverna e Azzolina vogliono far credere che quelle persone che ieri erano in piazza siano dei loro, ci vogliono mettere la bandierina sopra. Ma nella politica vera, quella che funziona fuori dalle strategie social non funziona così. Se vuoi una piazza te la devi andare a prendere. Se vuoi i voti non puoi pensare che basti applaudire a quelli che erano sul Crescentone ieri. In piazza ci devi andare. Salvini lo devi battere in Aula e alle urne. Non basta far fare tutto agli altri e poi prendersi il merito.

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