I 300 milioni per la Banca Popolare di Bari

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-12-30

L’iniezione immediata di soli 300 milioni è più contenuta rispetto alle prime stime (500 milioni circa) perché, soprattutto alcuni degli istituti maggiori, hanno preteso di ridurre allo stretto indispensabile l’apporto immediato legato alle rettifiche sul derisking di 1,8-2 miliardi di Npl ad opera di Amco

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Il primo piano di salvataggio della Banca Popolare di Bari, commissariata da venerdì 13 da Bankitalia a causa del deterioramento del portafoglio creditizio, della paralisi operativa e di una governance inadeguata, prevede un intervento da 300 milioni che metterà il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD). Al termine di un week end convulso di frenetici contatti fra le grandi banche, FITD, commissari (Enrico Ajello e Antonio Blandini), sotto la regia di Bankitalia, la proposta che oggi pomeriggio il presidente  Salvatore Maccarone metterà sul tavolo del consiglio (dei 25 consiglieri, moltissimi collegati in audio), dovrebbe prevedere un intervento immediato in conto futuro aumento di capitale, supportato dalle linee guida del progetto industriale, articolato e soprattutto subordinato: a tendere la banca pugliese, a capo di un gruppo di 380 filiali e 3200 dipendenti, subirà un drastico ridimensionamento, superiore alla bozza di fine novembre predisposta dall’ex ad Vincenzo De Bustis.

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La Banca Popolare di Bari (Il Messaggero, 30 dicembre 2019)

Spiega oggi Rosario Dimito sul Messaggero che l’iniezione immediata di soli 300 milioni è più contenuta rispetto alle prime stime (500 milioni circa) perché, soprattutto alcuni degli istituti maggiori, hanno preteso di ridurre allo stretto indispensabile l’apporto immediato legato alle rettifiche sul derisking di 1,8-2 miliardi di Npl ad opera di Amco, rimandando in un secondo
tempo eventuali rabbocchi rivenienti da ulteriori revisioni delle poste contabili.

Ed infatti il Fondo dovrebbe assicurare un impegno successivo di altri 400 milioni (700 totali), un paracadute da aprire nel caso in cui Bankitalia e Bce dovessero ritenere insufficiente la pulizia degli attivi: pur non redigendo il bilancio 2019 grazie all’esenzione della procedura straordinaria, i commissari avrebbero individuato perdite superiori al patrimonio. Pertanto l’immissione di risorse fresche del consorzio delle banche potrebbe essere prosciugato dal deficit scongiurando che i soldi pubblici di Mcc vadano a coprire il passivo.

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