I 15 senatori ribelli del M5S che possono far ballare il governo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-10-05

Lo scontro tra i vertici del M5s e Davide Casaleggio diventa sempre più aspro. Emanuele Buzzi sul Corriere spiega che la guerriglia si potrebbe spostare in parlamento

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Lo scontro tra i vertici del M5s e Davide Casaleggio diventa sempre più aspro. Dopo il post pubblicato sul Blog delle Stelle con cui il patron della piattaforma apriva Rousseau ad altri movimenti e si diceva “calunniato da chi ha incarichi importanti grazie a me”, il Comitato di Garanzia del Movimento (formato da Vito Crimi, Giancarlo Cancelleri e Roberta Lombardi) lo ha messo in mora e diffidato da utilizzare il sito “per veicolare suoi messaggi personali non condivisi con gli organi” del M5s. “Il Blog delle Stelle è il canale ufficiale del Movimento 5 stelle e Davide Casaleggio non ricopre alcuna carica nel Movimento 5 Stelle” si legge in un post sulla pagina Facebook del Movimento, “Il post pubblicato in data odierna sul Blog delle Stelle a firma Davide Casaleggio rappresenta una sua iniziativa, personale e arbitraria, diffusa attraverso uno strumento di comunicazione ufficiale del Movimento 5 Stelle. Il Movimento 5 Stelle siamo noi, tutti, non è appannaggio di qualcuno in particolare”. Emanuele Buzzi sul Corriere spiega che la guerriglia si potrebbe spostare in parlamento:

Le truppe ormai si stanno schierando. I governisti accusano: «Con questo post Casaleggio ha mostrato che lui si considera il padrone del Movimento». Alessandro Di Battista invece lo appoggia: «Sottoscrivo ogni sua parola — dice al Corriere —. Sono legatissimo a Davide proprio perché Davide custodisce il progetto di Gianroberto». Il nodo ora è capire la strategia dello scontroeil peso delle truppe. Già, perché basterebbe l’uscita dal gruppo parlamentare di 15-20 senatori per far vacillare pesantemente l’esecutivo al Senato e rendere molto più debole la posizione dei governisti pentastellati. Ma non c’è solo il livello parlamentare ad animare il duello. Ci si attende una guerra totale, uno scontro senza esclusione di colpi.

di battista ortona

O forse, per paradosso, a colpi di regole. I rischi che si arrivi in tribunale per i due simboli che fanno capo al Movimento sono reali, così come sono ingarbugliati i diritti che possono vantare entrambe le parti. Ma prima delle cause c’è il rischio di un terremoto tra i vertici, quegli stessi vertici che hanno attaccato Casaleggio. Lo scontro è ormai «istituzionale». Ecco allora che non è escluso che si prendano di mira le personalità che rivestono un doppio incarico nel M5S (uno dei nodi politici contro cui il Movimento ha lottato), sollevando dubbi sulla imparzialità delle loro scelte

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