I 120 richiedenti asilo licenziati dal decreto Salvini

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-01-15

120 richiedenti asilo e titolari di permessi provvisori di protezione umanitaria perdono il lavoro da magazziniere o autista o camionista presso una delle più grandi aziende di logistica italiana, la Number 1 Logistic di Parma

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120 richiedenti asilo e titolari di permessi provvisori di protezione umanitaria perdono il lavoro da magazziniere o autista o camionista presso una delle più grandi aziende di logistica italiana, la Number 1 Logistic di Parma, per effetto del decreto sicurezza.  Quel contratto regolare, uno stipendio da 1.000 a 1.200 euro, spiega oggi Alessandra Ziniti su Repubblica, sfuma:

L’ingegnere Renzo Sartori, presidente della Number 1, gruppo da 4.000 dipendenti, e vicepresidente nazionale di Assologistica parla da imprenditore: «Quello che mi auguro è che non se ne faccia una questione di lotta politica, che si abbia il coraggio di affrontare un problema che può e deve essere risolto. Io non dico che chiunque deve essere integrato ma dare la possibilità di imparare la lingua, entrare in un percorso formativo e avere un posto di lavoro, e dunque di rimanere in Italia a chi riesce, è una cosa da cui lo Stato avrebbe tutto da guadagnare, anche in termini di contributi pensionistici. Parliamo di un miliardo all’anno, non di bruscolini».

Conviene allo Stato e conviene alle tantissime aziende italiane che, come la Number 1, faticano a trovare personale italiano. «Adesso ci toccherà cercare sul mercato locale e francamente sarà un problema trovare gente disposta a fare questi lavori semplici. La nostra idea di investire sulla formazione dei richiedenti asilo è nata proprio per necessità, per l’impossibilità di trovare risorse sul territorio. Siamo andati negli Sprar a cercare richiedenti asilo e abbiamo investito, insieme ai nostri partner, un bel po’ di soldi, soldi buttati alla luce di come si sono messe poi le cose», osserva amaramente Sartori.

120 licenziati decreto salvini

Quasi 130.000 euro, tanto fino ad ora è costato il progetto Next (new experiment for training) di cui, con un contributo della Fondazione Cariparma, portato avanti dalla Number 1 insieme alla Caritas parmense e di Fidenza e alla Ciac onlus: i primi tre cicli di formazione a cui sono stati ammessi 160 richiedenti asilo provenienti da 22 paesi e sbarcati in Italia negli ultimi cinque anni si sono già conclusi e per 120 di loro era arrivata l’assunzione.

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