La Guardia di Finanza nella sede del Palermo Calcio

di Mario Neri

Pubblicato il 2017-07-07

Perquisiti anche gli uffici di Zamparini. Si ipotizzano i reati di falso in bilancio, appropriazione indebita, riciclaggio e autoriciclaggio

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La Guardia di Finanza si trova nella sede del Palermo per una serie di perquisizioni nell’ambito di un’inchiesta in cui si ipotizzano i reati di falso in bilancio, appropriazione indebita, riciclaggio e autoriciclaggio. Le perquisizioni, secondo quanto si apprende, hanno riguardato anche gli uffici del Gruppo Zamparini e l’abitazione del presidente Maurizio Zamparini. Nei giorni scorsi era saltata la vendita del Palermo Calcio a Paul Baccaglini, perché secondo il proprietario della società l’ex Iena non aveva un piano di investimenti credibile.  La Procura di Palermo “ha disposto delle perquisizioni, che sono in corso di esecuzione a opera della guardia di finanza, nell’ambito di un procedimento penale nei confronti di diversi indagati per i reati di appropriazione indebita, riciclaggio, impiego di proventi di provenienza illecita, auto riciclaggio, sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte e falso in bilancio aggravato dalla trans nazionalità”, ha dichiarato in una nota del procuratore di Palermo Francesco Lo Voi, in merito all’indagine sul Palermo Calcio. “È opportuno precisare – aggiunge Lo Voi – che l’oggetto delle indagini preliminari in corso non riguarda le vicende relative alla cessione del Palermo Calcio”.

La Guardia di Finanza nella sede del Palermo Calcio

Baccaglini aveva offerto venti milioni di euro pagabili in quattro anni per il Palermo Calcio. Integritas Capital, che aveva fatto l’offerta, era una società dormiente. “L’offerta – aveva detto ieri Zamparini – è depositata nello studio legale Pantaleone di Palermo. Non c’è alcuna notizia sull’ammontare dei capitali da investire nel club (per campagna acquisti e rafforzamento) né su quelli promessi sul contratto originale del 24 febbraio scorso per la costruzione di stadio ed impianti sportivi. Questi ultimi dati erano essenziali per la accettazione di qualsiasi offerta, poiché essenziali per il futuro della società”.
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“Il rifiuto – ribadiva Zamparini – è dovuto principalmente alla mancanza di queste sicurezze per lo sviluppo futuro di un grande club. Berlusconi, ad esempio, ha chiesto ed ottenuto dai cinesi assicurazioni sugli investimenti del Milan. Ho fornito queste informazioni per i nostri tifosi e per la città di Palermo: io non sono un eroe né una persona di basso profilo. Io – conclude il patron del Palermo – sono un uomo con molti valori, primo tra tutti l’onestà, e tutta la mia vita ne è testimone”.

I debiti di Zamparini con il fisco

Secondo Il Sole 24 Ore il Palermo di Zamparini ha debiti con il fisco per 99 milioni di euro. Per l’agenzia delle Entrate la posizione debitoria mai sanata con l’Erario ammonta a 54 milioni di imposte non pagate cui si sommano 45 milioni tra sanzioni e interessi. Sanzioni e interessi lievitati nell’arco di 11 anni ,tanto è il periodo (dal 2002 al 2013) del lungo braccio di ferro sulle tasse tra il vulcanico imprenditore friulano da decenni di stanza a Vergiate nella brughiera varesina e lo Stato. Posizione che sarebbe lievitata ulteriormente negli ultimi anni e che secondo lo stesso presidente del Palermo oggi viaggia sui 130 milioni di euro.
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Negli scorsi mesi Riscossione Sicilia aveva eseguito un pignoramento di 200 mila euro nei conti del Palermo, per vecchi debiti secondo Zamparini risalenti alla gestione Sensi. Per quello con i procuratori, Zamparini ha aperto in alcuni casi un contenzioso che perché ritiene di essere stato truffato. “Il Palermo è una società sana – ha più volte ribadito Zamparini – siamo tra maggiori contribuenti delle entrate fiscali della regione Sicilia. Infatti dai dati rilevati la società Palermo Calcio ha durante gli anni della gestione Zamparini, dal 2002/2003 a oggi, versato come imposte la cifra di 265 milioni di euro. Nella stagione 15/16 la cifra di quasi 25 milioni di euro”.  Il debito del Palermo calcio ammonta ad almeno 40 milioni di euro, secondo lo stesso Zamparini. “Una decina di questi milioni di debiti – ha spiegato – sono con Unicredit e Banca Nuova, una ventina con i procuratori e circa 6-7 milioni di contenzioso con l’Agenzia delle entrate”. Una parte del debito con l’agenzia delle entrate (1,8 milioni di euro) è stata rateizzata e il Palermo ha saldato la metà circa. Sulla parte restante non risulta al momento ci sia un accordo.

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