Maurizio Zamparini e la vendita del Palermo a Baccaglini saltata

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-07-01

Alla fine non arrivano le garanzie dell’ex Jena e il proprietario si tiene il club. Chi l’avrebbe mai detto, eh?

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È arrivato, ed è passato, il giorno decisivo per il Palermo Calcio. “Non ci sarà nessun slittamento, è l’ultimo giorno. Per fare il closing servono i soldi: se ci saranno bene, spero anzi che si chiuda questo affare, altrimenti prenderò una soluzione alternativa – ha detto il proprietario della società, Maurizio Zamparini, a Stadionews – Se non si presentano coi soldi salta il passaggio di proprietà, ma se poi tra due mesi dovessero presentarsi coi soldi ne riparleremo. Finora non hanno fatto nulla, mi sto muovendo solo io, la squadra la sto realizzando io insieme a Tedino e Lupo. Loro mi propongono i nomi, conoscono benissimo il mercato italiano. Ho comandato solo io finora, la firma nel Palermo l’ho messa solo io ». Il presidente Paul Baccaglini è intanto a Londra per chiudere l’affare con gli acquirenti anglo-americani.
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Alla fine è accaduto quindi ciò che si temeva. L’imprenditore friulano non ha trovato le garanzie che cercava, nonostante la copertura finanziaria dell’istituto di credito londinese che ha fatto da advisor. Il 30 giugno era la data indicata nell’ultima nota ufficiale del 20 giugno per la definizione della trattativa, dopo la ratifica degli accordi tra le parti di due settimane fa. Si attendeva la fumata bianca, invece è arrivata quella nera.
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«Non sono arrivate le garanzie per la società e per gli impianti sportivi da realizzare —spiega Zamparini — Non è un problema relativo all’ammontare dell’offerta, né ai metodi di pagamento. E’ che non hanno indicato quanto intendono investire nel club. Finora ho pagato tutto io e non mi va, per il legame che ho con Palermo, di lasciare la società in mano a gente che non fornisce alcun dato su quanto voglia investire. Quando ho regalato il Venezia a Dal Cin, la società è fallita nel giro di quattro anni. Non voglio correre questo rischio con Palermo perché amo i colori rosanero. Vado avanti col piano 2 che non è Zamparini. E’ la mia presenza a sostegno della struttura che ho rifatto negli ultimi giorni. Quando ho capito che le cose si protraevano, ho visto movimenti strani. Penso agli articoli di giornale che davano una società, da sempre sana, come in difficoltà, poi a tutte le cose che sono successe a Palermo, compresa l’ultima, quando è stata messa in dubbio persino la nostra iscrizione. C’era una regia di qualcuno che voleva ledere l’immagine della società. Vado avanti con Lupo e Tedino con i quali stiamo costruendo la squadra per tornare in A».

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