Politica
Beppe Grillo pronto a un nuovo M5S “progressista”
Alessandro D'Amato 24/08/2019
Il taglio sembra un po’ richiamare i volantini delle Brigate Rosse in cui si parlava di Stato Imperialista delle Multinazionali, ma nessuno sembra accorgersene
L’approccio di Grillo al nuovo evo è cambiato. «Mi eleverò per salvare l’Italia dai nuovi barbari». Per questo, sostiene oggi Andrea Malaguti su La Stampa, Beppe è pronto a dar vita a un nuovo MoVimento 5 Stelle a tinte progressiste:
Due le linee guida da trasmettere anche al Pd. La prima segnala un orizzonte da imporre nelle scuole e nelle università. Una forma sempre più necessaria di gretathunberghismo, ovvero di ambientalismo spinto. «Se insegnate alle persone soluzioni basate sulla natura, allora vorranno solo soluzioni basate sulla natura L’ambiente è la chiave di volta lavorativa, economica e sociale». La seconda segnala invece un pericolo (e un’opportunità) con cui deve fare i conti la nascitura classe dirigente Verde Futuro.
«E’ il sistema globale informatico che determina la totalità della vita su questo pianeta. Questo è l’ordine naturale delle cose, oggi. Questa è l’atomica e sub-atomica e galattica struttura delle cose. Non esiste l’Italia, non esiste la democrazia. Esistono solo Atlantia, Aple, Alphabet, Microsoft, Gp Morgan e Nestlè. Sono queste le nazioni del mondo». Il patrimonio di algoritmi e big data e le leve della sharing economy capaci di tramutare in oro ogni singolo respiro di pochissimi inarrivabili eletti, deve trasformarsi nella base di una organizzazione mondiale che non lasci più indietro nessuno. E anche se Grillo lo dice con indolenza, come un attore che recita una parte in una vecchia commedia, non c’è nulla in cui creda di più.
Il taglio sembra un po’ richiamare i volantini delle Brigate Rosse in cui si parlava di Stato Imperialista delle Multinazionali, ma nessuno sembra accorgersene. D’altro canto avrà il suo bel daffare a convincere tutti i destrorsi arrivati tra i grillini grazie alle sue posizioni anti-immigrazione degli ultimi anni:
Un macroscenario che, nel nostro paese, passa dall’occasione, forse irripetibile, di un accordo Pd-M5S. Una fusione a freddo da consegnare alla mediazione dell’ Elevato (Grillo dixit) Giuseppe Conte. «Sembra che nessuno voglia perdonare la sua levatura ed il fatto che ci abbia restituito una parte della dignità persa di fronte al mondo intero. Se dimostreremo la capacità di perdonare le sue virtù sarà un passo in avanti per il paese. Qualsiasi cosa che preveda di scambiare lui, come facesse parte di un mazzo di figurine del circo mediatico-politico, sarebbe una disgrazia».
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