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La senatrice che presenta una denuncia ai Carabinieri per la morte di Domenico Biscardi

neXtQuotidiano 14/01/2022

L’ex pentastellata Laura Granato è andata oggi in caserma, a Roma, dopo il decesso del 50enne di Caserta

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Le luci dei riflettori sulla morte di Domenico Biscardi non si spengono. Il 50enne di Caserta, deceduto qualche giorno fa per un malore in casa (probabilmente un infarto), era diventato l’idolo dei no vax per le sue tesi sui nanochip all’interno dei vaccini (e non solo). E ora anche la senatrice (anch’essa anti-vaccinista) Laura Granato – ex Movimento 5 Stelle – ha sporto una denuncia-querela ai carabinieri sulla morte dell’uomo.

Domenico Biscardi, la senatrice Granato sporge denuncia sulla sua morte

Nel testo delle denuncia presentata ai Carabinieri dalla senatrice si legge: “Chiedo la punizione dei colpevoli considerato quanto da me esposto nella denuncia querela allegata, per tutti quei reati ravvisabili dall’autorità giudiziaria, richiedendo sin d’ora di essere informato in caso di archiviazione dell’instaurando procedimento penale”. Un documento, firmato e controfirmato da un membro dell’Arma della stazione di Piazza Farnese (a Roma), è stato condiviso dal Laura Granato sulla sua pagina Facebook. Il tutto accompagnato da un messaggio: “D’ora innanzi, non si scherza più! Fare chiarezza sul decesso anomalo di Biscardi innanzitutto. Ho presentato stamattina una denuncia ai Carabinieri che verrà inoltrata alla competente Procura di Napoli Nord. Sarà solo l’inizio di una lunga serie!”.

Della morte di Domenico Biscardi avevamo parlato nei giorni scorsi. L’idolo dei no vax – che non era medico né farmacista (come invece si legge nelle narrazioni degli anti-vaccinisti e negazionisti vari) e non risultava neanche iscritto all’Albo dei Medici – è deceduto per un malore nella sua abitazione in provincia di Caserta. Ieri si sono tenuti i funerali, alla presenza di amici e parenti. Negli ultimi due anni era salito agli onori della cronaca per aver – di fatto – negato l’esistenza di una vera e propria pandemia, per aver messo in dubbio che il virus Sars-CoV-2 sia stato isolato. Una narrazione proseguita con le sue battaglie contro i vaccini e i suoi video-audio in cui parlava di nanochip trovati all’interno dei prodotti utilizzati per la campagna di immunizzazione contro il Covid.

Per questi motivi è diventato – pur non essendo un medico – un volto amico dei no vax. Ovviamente i suoi studi non sono stati confermati e la sua mitizzazione prosegue anche dopo la morte. Perché il messaggio della senatrice Granato è infarcito di quel classico cliché tipico delle teorie della cospirazione: “Non ce lo dicono”.

 

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