Così il governo Lega-M5S fa crollare gli investimenti

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-06-08

Si passa dal +0,6% di investimenti fissi lordi previsto lo scorso gennaio al -0,5% attuale, con un crollo degli investimenti in beni strumentali (-2% contro il +4% dell’anno scorso)

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Il ministro dell’Economia Giovanni Tria è famoso perché ha sempre posto il tema dell’aumento degli investimenti per favorire la crescita in Italia. Infatti la Legge di Bilancio che ha firmato diminuisce gli investimenti pubblici nel 2019. Ma non solo: le proiezioni macroeconomiche di Bankitalia hanno dimezzato la crescita del Prodotto Interno Lordo a +0,3%. E per cosa?

Dietro la debolissima congiuntura ci sono solo due motori: i consumi delle famiglie (+0,5%) e le esportazioni (+2,7%). I primi sospinti dagli effetti distributivi del Reddito di cittadinanza, le seconde in linea con la domanda estera (+2% in media d’anno con un cambio dollaro/euro fissato come esogena a 1,12). Il peso negativo si registra sulla spesa per investimenti, con una accumulazione di capitale produttivo in contrazione nel biennio 2019-20 e stagnante nel 2021.

In cifre: si passa dal +0,6% di investimenti fissi lordi previsto lo scorso gennaio al -0,5% attuale, con un crollo degli investimenti in beni strumentali (-2% contro il +4% dell’anno scorso). Rispetto alle previsioni di gennaio scendono anche gli investimenti in costruzioni: dal +1,8% al +1,4% (contro il +2,2% realizzato l’anno scorso).

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Le proiezioni economiche di Bankitalia (Il Sole 24 Ore, 8 giugno 2019)

Dietro la frenata, spiega il quotidiano, c’è l’incertezza sulle prospettive della domanda ma anche il graduale aumento dei costi di finanziamento. Un fattore, quest’ultimo, sicuramente legato allo spread ma anche a precise scelte di politica economica. La Relazione annuale di Bankitalia dedica un focus all’effetto della tassazione sul costo del credito e fa notare come l’introduzione dell’Ace (ovvero la possibilità di dedurre dall’Ires il rendimento del capitale) tra il 2012 e il 2017 abbia ridotto del 3% il cuneo fiscale sul costo del credito, contribuendo a un calo degli interessi pagati del 12%. Da quest’anno l’Ace è stato abrogato.

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