Fact checking

Il governo Conte e la maggioranza che balla al Senato

Alessandro D'Amato 24/06/2020

«In corso c’è un’offensiva di Salvini per andare al voto prima dell’estate». Il pallottoliere per ora si ferma a 160 ma il governo arriva a 168 con i voti dei senatori a vita e di quelli del Misto che continuano a votare per la maggioranza.

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Con l’addio di Alessandra Riccardi il governo Conte non è più sicuro di avere la maggioranza al Senato. La senatrice passata ieri alla Lega garantiva numericamente la quota 161 e ora l’esecutivo si ritrova ufficialmente con un senatore in meno rispetto alla maggioranza assoluta. Ma non è detto che i conti siano giusti.

Il governo Conte è senza maggioranza al Senato

Stando ai numeri ufficiali dei gruppi che al Senato sostengono il governo, oltre ai 95 di M5S, fanno parte della maggioranza 35 senatori del Partito democratico, 17 di Italia viva, 5 di Liberi e uguali, 2 di Maie e 6 delle Autonomie. A questi, a seconda delle votazioni, si potrebbero aggiungere o meno alcuni ex 5 stelle che in diverse occasioni hanno sostenuto il governo puntellando la maggioranza. Il Corriere della Sera però fa altri conti e dice che le forze giallorosse arrivano a quota 162 senatori, con uno stretto margine di voti (senza i senatori a vita) sull’opposizione perché assegna un senatore in più in appoggio al governo nel MAIE e uno in più nelle Autonomie. Ecco quindi che il margine di due voti sarebbe per ora rispettato. Ma c’è dell’altro:

La situazione rischia anche di aggravarsi. Già, perché tra i parlamentari a rischio cacciata figurano anche due senatori, Marinella Pacifico (ferma a maggio 2019) e Fabio Di Micco (in ritardo di dieci mesi). Un quadro complesso, con una deadline (la prima) scaduta lo scorso 15 giugno. A fine mese, la resa dei conti: un pugno duro che potrebbe far vacillare il governo. Ieri ha lasciato il M5S anche la deputata Alessandra Ermellino, pugliese, passata al Misto: «Il M5S è diventato uno spazio privo di confronto e competenza, dove il rispetto delle regole e dei valori, che ci avevano illusi che un cambiamento fosse finalmente possibile, sono stati calpestati dalle aspirazioni personali», ha spiegato, ma nel Movimento molti fanno notare che Ermellino era tra i parlamentari  ritardatari» con le restituzioni: ferma a giugno 2019 secondo tirendiconto.it.

governo conte maggioranza senato

Il governo Conte e la maggioranza al Senato (Corriere della Sera, 24 giugno 2020)

Anche per il Fatto Quotidiano sono 160 i voti certi a Palazzo Madama, uno in meno della maggioranza assoluta:

E presto potrebbe andare peggio, perché ci sono almeno altri tre senatori in bilico nel Movimento. Senza dimenticare che altri  rischiano l’espulsione per le mancate restituzioni. Di certo la prima da recuperare è la catanese Tiziana Drago, che  qualche settimana fa si era astenuta nel voto sulla mozione di sfiducia per il Guardasigilli del M5S, Alfonso Bonafede. “Con questi numeri non reggiamo, diventerà indispensabile appoggiarci a Forza Italia”, ammettono dai 5Stelle.

Ma la maggioranza c’è o non c’è?

Il capogruppo M5S al Senato Gianluca Perilli però non si scompone se qualcuno gli fa notare che la maggioranza è sempre più risicata: “Abbiamo superato la prova, difficile, dell’ultima volta, con due richieste di numero legale, l’ultima delle quali superata alla prima chiama, e il gruppo ha risposto compatto. Per quel che mi riguarda – ha spiegato all’Adnkronos – dinanzi ad ogni difficoltà sono uno che combatte e non si arrende…”. Repubblica invece stima l’attuale maggioranza a 167, sei in più della maggioranza assoluta.

Sarebbero numeri rassicuranti, se non fosse che questa somma include anche due senatori a vita – Mario Monti ed Elena Cattaneo – e sette peones del Misto. Una compagine eterogena. Un margine preoccupante: che succede, ad esempio, se sul Mes si sfilano cinque grillini, come stimano a Palazzo Chigi? Succede che Forza Italia rischia di risultare determinante, i renziani diventano l’ago della bilancia, il Senato si trasforma in una palude.

alessandra riccardi lega

“In corso c’e’ una offensiva del centro destra per andare al voto ancora prima della fine dell’estate”, spiega una fonte parlamentare all’agenzia di stampa AGI. Matteo Salvini punta a fare cadere il governo prima dell’autunno perché sa che dopo quella dead line sarebbe più difficile fermare la legislatura e andare al voto, è il ragionamento che si fa all’interno della maggioranza. Per evitarlo il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, dovrebbe “mettere a segno due o tre mosse” che darebbero respiro alla maggioranza e all’esecutivo. “E’ chiaro a tutti che se il quadro si stabilizza e il governo mette a segno tre mosse buone si arriva al 2022 senza problemi. Se blocchi questo lavoro, invece, il banco salta”, sottolineano da Palazzo Madama. A guardare i numeri della maggioranza al Senato, d’altra parte, c’è poco da stare tranquilli. All’ultima votazione, venerdì scorso, i numeri della maggioranza si sono fermati a 168. Ora, con l’addio di Riccardi, si arriverebbe a 167, ma si tratta di una stima che comprende anche senatori a vita e senatori passati al Misto che continuano a votare con la maggioranza. Da questo nascerebbe il pressing ormai asfissiante del Pd su Conte per chiudere quei dossier, da Alitalia ad Autostrade passando per Ilva e decreti Salvini, rimasti sul tavolo di Palazzo Chigi. Sullo sfondo resta la partita per la conquista della leadership del Movimento. Il numero 1 di Rousseau Davide Casaleggio ha ribadito che sulla scelta del capo politico decidono gli iscritti grillini. “Alessandro Di Battista ha sempre dato tanto al Movimento 5 Stelle, vedrà in che modo vorrà dare supporto al Movimento 5 Stelle in futuro”, ha affermato in una intervista a ‘Fanpage’, precisando però di non voler entrare “nel merito di singole candidature o singole persone”: “Siano gli iscritti a scegliere qualunque cosa importante per il Movimento 5 Stelle per la direzione del Movimento 5 Stelle”, ha aggiunto. Anche due lutti hanno segnato il gruppo. Il 22 novembre è mancato Franco Ortolani (al suo posto e’ subentrato Sandro Ruotolo, ma al Misto) e il 17 marzo è scomparsa Vittoria Bogo Deledda. E tra poco in Sardegna si svolgeranno le suppletive.

Leggi anche: Alessandra Riccardi: la senatrice che passa dal M5S alla Lega

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