Giusy: l’impiegata comunale che rischia il licenziamento perché antifascista

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-07-10

Era stata una delle protagoniste della manifestazione contro il comizio di Forza Nuova a Bologna. Ora nei confronti della dipendente del Comune di Casalecchio di Reno è stato avviato un procedimento disciplinare. Nonostante le rassicurazioni del sindaco che diceva che era tutta una montatura della destra

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Il Comune di Casalecchio di Reno ha aperto un procedimento disciplinare nei confronti di Giusy, l’impiegata comunale protagonista degli scontri con la Polizia a Bologna. Giusy era la donna che in un famoso filmato veniva trascinata via di peso da “punisher”, un agente della Digos in borghese. Qualche istante prima la donna si era fatta avanti verso un drappello di uomini della Celere schierato per impedire che i manifestanti andassero a contestare il comizio di Roberto Fiore e Forza Nuova.

Chi è Giusy, la donna che voleva andare a contestare Forza Nuova a Bologna

Durante il confronto, assolutamente non violento, la donna aveva urlato all’indirizzo degli agenti «da che parte state voi? i miei nonni sono morti per colpa dei fascisti di merda. Da che parte state voi? Vergognatevi. Non ho vent’anni, non sono una studentessa, hai capito?» e poi «ho 55 anni. Mi vuoi menare? Non me ne frega niente, menami!». Oppure «dovreste stare dalla parte di chi vuole la libertà, non di questi pezzi di merda!». Dopo aver preso uno spintone qualcuno l’aveva tirata dietro il cordone di sicurezza e fermata per l’identificazione. Al contrario di altri episodi analoghi non c’erano stati insulti nei confronti degli agenti. Nel filmato di Local Team si sente chiaramente che la donna non sta insultando gli agenti ma dice invece che i fascisti (che stavano manifestando) erano dei pezzi di merda.

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Un comunicato di SGB – Sindacato Generale di Base, ripreso anche da Potere al Popolo, informa che l’ufficio disciplinare del Comune di Casalecchio di Reno, ha deciso che Giusy debba subire un procedimento disciplinare. Questo anche se a carico della dipendente comunale  non vi sia al momento alcun procedimento legale. «La “contestazione di addebito”- aggiunge il sindacato –  pervenuta nei giorni scorsi a Giusy, oltre a contenere alcune gravissime inesattezze, è un vero e proprio atto di condanna preventivo; anziché la semplice apertura della fase istruttoria, quale dovrebbe essere».

Il procedimento disciplinare “a insaputa” del Sindaco di Casalecchio di Reno?

In un’intervista al Resto del Carlino la diretta interessata aveva fatto sapere di aver scoperto dai giornali dell’avvio di un procedimento disciplinare. A rivelarlo era stato proprio al Resto del Carlino un dirigente che aveva fatto sapere di aver segnalata al competente ufficio disciplinare chiedendo di valutare l’avvio di un procedimento. Una decisione assurda secondo Giusi.giusy impiegata antifascista bologna procedimento disciplinare - 5

Proprio in merito alle notizie che dagli uffici comunali potesse essere avviato un provvedimento disciplinare che circolavano ad inizio giugno il Presidente del Consiglio Comunale di Valsamoggia del Luca Grasselli (del Partito Democratico) commentava dicendo che «non esiste alcun provvedimento da parte del Comune di Casalecchio (a guida PD). Purtroppo Grasselli è stato smentito. Quel provvedimento esiste, e non si capisce su che basi possa essere fondato, a meno che la dipendente comunale quel giorno di maggio non dovesse essere in servizio o non fosse in malattia.

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Ma Grasselli non è il solo perché secondo il sindacato anche il sindaco di Casalecchio di Reno aveva dichiarato «non esiste alcun provvedimento disciplinare…… Mi sembra un caso montato non casualmente dalla destra». Eppure c’è. E ora la donna rischia il licenziamento, per aver manifestato il suo pensiero insultando solo dei fascisti di merda (e non i poliziotti).

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