Giuseppe Conte e l’opzione veto sul MES

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-04-20

Il presidente del Consiglio rilascia un’intervista alla Süddeutsche Zeitung sul Consiglio Europeo del 23 aprile. E sugli eurobond parla dell’opzione di veto

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Il Fatto Quotidiano oggi anticipa una serie di stralci di un’intervista rilasciata da Giuseppe Conte alla Süddeutsche Zeitung sul Consiglio Europeo del 23 aprile. L’intervista è firmata da Oliver Meiler e la parte interessante è quella in cui si parla del MES:

Lei dice che non si stancherà di lottare finché i Partner non accetteranno debiti comuni, dunque gli Eurobond o i Coronabond. Il 23 aprile si riunisce il Consiglio Europeo. Lei è pronto a bloccare tutto col suo veto, se gli Eurobond non passeranno?
Viviamo il più grave shock dal dopoguerra ad oggi, l’Europa deve dare una risposta all’altezza. Alcune decisioni importanti sono state già prese, come l’intervento della Bce, la sospensione del Patto di stabilità, la costituzione di Sure, i fondi di garanzia della Bei. …questo è già molto, no ? Sì, ma è ancora troppo poco, se si pensa che abbiamo a che fare con una pandemia che sta mettendo seriamente a rischio il mercato comune. L’Europa si può salvare se pensa in grande (…).

Gli avversari nel Nord temono che questo strumento rimanga…
Non sarà usato un solo euro dei tedeschi per pagare il debito italiano. Questa solidarietà totalmente specifica e temporanea ci rafforzerà enormemente sui mercati(…).

meccanismo europeo di stabilità mes esm european stability mechanism
Il fondo permanente e il Meccanismo Europeo di Stabilità (Il Messaggero, 22 novembre 2019)

Come farebbero i governi a Berlino e all’Aja a spiegare ai loro cittadini che è il momento di fare gli Eurobond dopo tutti i no degli ultimi anni?
Non posso certo suggerire io ad Angela Merkel o a Mark Rutte, come parlare ai loro cittadini. Non ho titolo per farlo. Posso solo ripetere che il punto di vista deve cambiare. E deve cambiare adesso. Dobbiamo tutti guardare all’Europa da europei, il che è accaduto troppo di rado. Spesso ogni comunità nazionale guarda all’Ue solo dalla propria prospettiva e pensa di essere in credito con l’Europa, di dare più di quanto riceve.

Prendiamo ad esempio la questione delle bilance commerciali: la Germania ha da anni un enorme avanzo commerciale e viene per questo criticata perché esso è più elevato rispetto a quanto prevedano le regole dell’Ue. Col suo avanzo l’economia tedesca non fa da locomotiva dell’Europa, bensì da freno. Dobbiamo rafforzare la nostra casa comune rapidamente per poterci confrontare alla pari con le altre potenze economiche mondiali. Perciò quello giusto è uno strumento finanziario comune, ambizioso ed equo.

Se questo non ci fosse, lei porrebbe il veto ?
Sono assolutamente deciso a impegnarmi non solo per il bene del mio Paese,ma per il bene dell’Europa intera.

Sì o no?
Lascio a lei l’interpretazione.

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