Calabria, il pasticciaccio brutto dell’Rsa Villa Torano: tamponi rapidi per gli amici della Santelli

di Antonio Murzio

Pubblicato il 2020-04-20

Il pasticciaccio brutto di Villa Torano è cominciato tra Pasqua e Pasquetta, quando sono stati eseguiti tamponi su ospiti e personale che hanno evidenziato 67 positivi, dato che ha portato la Santelli a cinturare l’area del comune, che conta 5mila abitanti, dichiarandola zona rossa. Ma il dato più sconcertante è su chi quei tamponi ha fornito bypassando la Asp di Cosenza che è la struttura delegata alle’emergenza coronavirus per tutti i 150 comuni del territorio cosentino

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Dopo il focolaio di Covid-19 sviluppatosi nella Rsa “Villa Torano” di Torano Castello, in provincia di Cosenza, Massimo Poggi, proprietario della Medical Sport Center, che insieme a quella in cui sono risultate positive sessanta persone tra ospiti e personale, gestisce altre tre strutture nel territorio cosentino, ha dovuto buon viso a cattivo gioco: ringraziare il commissario dell’Asp di Cosenza, che lo aveva messo sotto accusa per aver eseguito i tamponi nella struttura e portati a processare a Catanzaro, senza passare per l’Asp di competenza. Quella di Cosenza, appunto.

Calabria, il pasticciaccio brutto dell’Rsa Villa Torano: tamponi rapidi per gli amici della Santelli

La storia di Villa Torano, dove finora fortunatamente si è registrato il solo decesso di un’anziana signora ultranovantenne (il tampone è stato eseguito post-mortem e non si conosce ancora l’esito, al di là delle “verità” raccontate da Poggi in un video, merita di essere conosciuta per quel che è: un brutto pasticcio, i cui risvolti coinvolgono, anche se indirettamente, la presidente forzista della Regione Calabria, Jole Santelli.

Ex proprietario della struttura di Villa Torano, dove, sostiene nella richiesta di rettifica un articolo che lo riguarda, inviata al Corriere della Calabria, di non mettere piede da almeno dieci anni, è, infatti, Claudio Parente, che è stato il coordinatore della lista Case delle libertà all’ultima tornata elettorale, quella che ha portato la Santelli a Palazzo Campanella. Parente, nella scorsa legislatura, era capogruppo di Forza Italia alla Regione Calabria. Stesso partito della governatrice, la signora, che, pur conoscendo Silvio Berlusconi da 26 anni, “non me l’ha mai data“, come sottolineò l’ex Cavaliere in campagna elettorale (con tanto di sorriso di apprezzamento dell’interessata).

Claudio Parente
Claudio Parente

La presenza ingiustificata nei laboratori dell’ospedale di Catanzaro di Massimo Poggi

Anche la sua presenza all’interno del laboratorio di Virologia dell’ospedale Pugliese-Ciacco di Catanzaro, è stata smentita dallo stesso commissario dell’Asp di Cosenza Giuseppe Zuccatelli, che in un primo momento aveva chiesto a quale titolo il “coordinatore preferito” della Santelli fosse in quei locali. Una presenza, oltre a quella legittima di chi doveva processare i tamponi, però c’era, ed era quella di Massimo Poggi. Ingiustificata.

Giuseppe Zuccatelli, commissario dell'Asp di Cosenza
Giuseppe Zuccatelli, commissario dell’Asp di Cosenza

Il pasticciaccio brutto di Villa Torano è cominciato tra Pasqua e Pasquetta, quando sono stati eseguiti tamponi su ospiti e personale che hanno evidenziato 67 positivi, dato che ha portato la Santelli a cinturare l’area del comune, che conta 5mila abitanti, dichiarandola zona rossa.

Tamponi eseguiti con lo stesso paio di guanti su ospiti dell’Rsa e personale

Quei tamponi sono stati completamente inutili (tant’è che in seguito l’Asp di Cosenza ha proceduto a rifarli) perché eseguiti su quasi un centinaio di persone da un infermiere della casa di riposo che avrebbe indossato sempre lo stesso paio di guanti, invalidando in partenza l’esame. Ma il dato più sconcertante è su chi quei tamponi ha fornito bypassando la Asp di Cosenza che è la struttura delegata alle’emergenza coronavirus per tutti i 150 comuni del territorio cosentino. In un primo momento ad essere chiamata in causa era stata la sola Protezione civile regionale, che ha poi spiegato in una lettera a firma del dirigente Fortunato Varone, indirizzata al  Commissario dell’Asp di Cosenza Zuccatelli, che “la Prociv regionale si occupa  della consegna diretta dei dispositivi di protezione individuale esclusivamente alle sue strutture operative, ai Comuni e alle organizzazioni di volontariato mentre è il Dipartimento Salute ad operare la suddivisione del materiale destinato alle strutture sanitarie, avvalendosi del supporto logistico della Protezione civile per la consegna presso la sala operativa”.

Pippo Callipo
Pippo Callipo

Chiarita la catena di comando, resta il fatto che ci sia stato una corsia preferenziale per la consegna dei tamponi a una struttura, e sui fatti di Torano, la procura di Cosenza ha aperto un fascicolo, affidando le indagini ai carabinieri dei Nas. Intanto i consiglieri di opposizione in Regione, capitanati dall’industriale Pippo Callipo, in una nota,  chiedono se lo stesso trattamento sia stato assicurato alle altre strutture sanitarie e sociosanitarie private e pubbliche calabresi che chiedono quotidianamente che gli operatori vengano sottoposti a tampone e che abbiano a disposizione dispositivi di protezione individuale adeguati a fronteggiare l’emergenza: “Abbiamo chiesto, infine, che la presidente della Regione riferisca in Consiglio regionale ricostruendo ogni tappa della vicenda e specificando se e quali provvedimenti si intendano adottare nei confronti dei dirigenti della Regione che hanno avuto fin qui un ruolo nella catena di comando della sanità e della Protezione civile della Regione. Sentiamo il dovere di invocare chiarezza su tutto ciò – concludono i consiglieri di IRIC – non solo per il ruolo che ricopriamo in Consiglio regionale, ma anche come cittadini; è doveroso che i calabresi sappiano cosa è successo e che si faccia di tutto per evitare che succeda di nuovo”.

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