Amato sussurra a Mattarella prima del giuramento: “Hai visto, è andata come dicevamo noi” | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-02-04

Il Presidente della Corte costituzionale Giuliano Amato aveva previsto la ri-elezione di Sergio Mattarella al Quirinale

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“Hai visto che è finita come dicevamo noi, non come dicevi tu”: a parlare è il presidente della Corte costituzionale Giuliano Amato, rivolto a Sergio Mattarella – e con la presenza al suo fianco di Mario Draghi – pochi istanti prima del giuramento del neo ri-eletto Capo dello Stato a Montecitorio. Il riferimento è appunto al “bis” quirinalizio, tanto che lo stesso Mattarella ne sorride: “Nonostante altri programmi e prospettive”. “E vabbè, succede”, replica Amato, anche lui confermato al vertice della Consulta.

Amato sussurra a Mattarella prima del giuramento: “Hai visto, è andata come dicevamo noi”

Resta da ricostruire chi, insieme a lui, abbia “indovinato” il pronostico, visto che fa riferimento a un “noi”. Il filmato che mostra il dialogo, estrapolato da una diretta di Repubblica e mai pubblicato dai canali social ufficiali del Quirinale, conferma ancora una volta – qualora ne esistesse il bisogno – lo sforzo anche umano messo in campo da Mattarella per accettare il “bis” chiestogli dal Parlamento dopo una settimana di trattative a vuoto. “Il mio pensiero in questo momento – ha detto poi Mattarella nel discorso alla Camera – è rivolto a tutte le italiane e gli italiani di ogni età che si attendono garanzia dei diritti e risposte al loro disagio. Queste sarebbero state compromesse dal prolungarsi di uno stato di tensioni politiche. Leggo questa consapevolezza nel voto del parlamento che ha concluso giorni travagliati per tutti, anche per me. Questa stessa consapevolezza è la ragione del mio ‘sì’. Nel momento in cui mi hanno comunicato l’esito della votazione ho parlato delle urgenze che ci interpellano, non possiamo permetterci ritardi né incertezze”. Intanto, per scongiurare nuovi “bis” dopo quelli di Mattarella e Napolitano, Fratelli d’Italia ha proposto una legge di modifica costituzionale, come aveva fatto qualche mese fa anche il Partito democratico.

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