Giulia Bongiorno e i porti chiusi per difendere donne e bambini

di Mario Neri

Pubblicato il 2020-07-30

Errare è umano, ma per incasinare davvero tutto ci vuole un avvocato. E Giulia Bongiorno, ex finiana eletta con la Lega, oggi rilascia un’intervista a Repubblica nella quale ci spiega qualcosa che all’apparenza sembra paradossale, ma guardando bene lo è. Bongiorno parla della richiesta di autorizzazione a procedere che oggi il Senato voterà nei confronti …

article-post

Errare è umano, ma per incasinare davvero tutto ci vuole un avvocato. E Giulia Bongiorno, ex finiana eletta con la Lega, oggi rilascia un’intervista a Repubblica nella quale ci spiega qualcosa che all’apparenza sembra paradossale, ma guardando bene lo è. Bongiorno parla della richiesta di autorizzazione a procedere che oggi il Senato voterà nei confronti del leader del suo partito Matteo Salvini e ci spiega che lasciare i bambini in mare è il modo migliore per tutelarli:

Lei ha sempre difeso le donne e i deboli. Non vanno difese quelle donne e i loro figli in balia del mare? E i migranti che hanno subito violenze? Non esiste una questione umanitaria che prevale su tutto?
«Proprio per questo serve il rispetto della legge e il massimo ordine. Spalancare i porti vuol dire creare caos e mettere in pericolo proprio i soggetti più fragili».

giulia bongiorno salvini

Il tribunale dei ministri vuole processare Salvini per aver sequestrato 150 migranti per 20 giorni sulla Open Arms ad agosto di un anno fa. La Stampa racconta che nel primo salvataggio a bordo c’erano “32 donne, fra cui 2 incinte di otto mesi, e 4 bambini di cui 2 molto piccoli”. Oggi, grazie a Giulia Bongiorno, scopriamo che se i porti fossero rimasti chiusi (e quei bambini fossero rimasti in mare) sarebbe stato meglio per tutti, mentre farli sbarcare li avrebbe messi in pericolo. In effetti, visti certi soggetti che giravano all’epoca nei dintorni del Viminale, forse ha ragione lei.

Leggi anche: Pietro Maso e il reddito di cittadinanza

Potrebbe interessarti anche