Opinioni
Il giornalismo malato e i vaccini
Giulia Corsini 29/04/2019
“Un italiano su due teme effetti collaterali gravi”. Questi sono i titoli sui vaccini che che negli ultimi giorni capeggiano nelle maggiori agenzie di stampa e i giornali nazionali, da ANSA, Repubblica, Il Messaggero, Il Sole 24. “Gli italiani hanno” addirittura “paura” secondo Affari Italiani. Sono meri dati decontestualizzati, prostituiti al sensazionalismo e offerti in […]
“Un italiano su due teme effetti collaterali gravi”. Questi sono i titoli sui vaccini che che negli ultimi giorni capeggiano nelle maggiori agenzie di stampa e i giornali nazionali, da ANSA, Repubblica, Il Messaggero, Il Sole 24. “Gli italiani hanno” addirittura “paura” secondo Affari Italiani.
Sono meri dati decontestualizzati, prostituiti al sensazionalismo e offerti in pasto a masse confuse e intimorite. Informazioni fasulle che avvelenano la democrazia e aumentano la sfiducia nelle istituzioni.
La fiducia anche io l’ho persa. L’ho persa nel giornalismo. D’altronde anche il giornalismo sta vivendo un periodo di crisi a livello mondiale a causa di internet. Sia chiaro, esistono molti giornalisti virtuosi che seguo con passione, si tratta di persone che rispettano il loro codice deontologico, si impegnano per verificare e approfondire notizie, per restituire al lettore una versione oggettiva dei fenomeni. Il fatto che io abbia perso fiducia mi spinge a verificare le notizie, per quel che posso.
Ma questo non è il mio compito. Tuttavia penso che sia necessario che io abbia una visione realistica per poter adeguare ad essa le mie scelte future. Quando non sono in grado di verificare delle notizie il più delle volte mi astengo dall’avere un’idea al riguardo. È un peccato, soprattutto quando si tratta di fare scelte di natura politica.
Ora, andiamo ad analizzare quel dato sbandierato dai media. Si tratta di un’informazione tratta dal sondaggi dell’Eurobarometro: “Attitudine degli europei nei confronti delle vaccinazioni”
Dal sondaggio emergono queste informazioni: che la maggior parte dei cittadini europei si rivolge ai medici per avere informazioni sulle vaccinazioni (80%) è favorevole alle vaccinazioni (90%), che pensa che queste siano importanti per proteggere non solo noi stessi ma anche gli individui che non possono essere vaccinati (87%),che non essere vaccinati può causare gravi problemi di salute (81%) e che la vaccinazione non è importante solo per i bambini (69%). Più della metà dei cittadini europei sa che influenza (56%) e meningite (53%) causano ancora morti nell’Unione Europea. Purtroppo quasi la metà dei cittadini è convinto che le vaccinazioni possano produrre gravi effetti collaterali (48%) e il 38% crede che causino la patologia da cui proteggono. Se andiamo a vedere i dati italiani, esiste una generale fiducia nelle vaccinazioni (78%). È chiaro, bisogna lavorare per aumentare ancora di più la fiducia.
Noi italiani sappiamo che i vaccini sono importanti anche per proteggere gli altri oltre che noi stessi (79%) in particolare le persone immunodepresse (79%) abbiamo una buona consapevolezza sulla gravità delle patologie in cui si può incorrere se non ci si vaccina (73%). Dobbiamo incrementare la nostra consapevolezza che influenza e meningite possono essere mortali e concentrarci sull’importanza delle vaccinazioni di routine oltre che far comprendere che le vaccinazioni non sono solo importanti per i bambini.
Quindi il dato sull’idea che i vaccini possano dare effetti collaterali gravi è corretto, ma fornito in maniera scorretta. Se questo dato fosse stato fornito in maniera adeguata sarebbe emerso che esiste una generale fiducia nelle vaccinazioni ma esistono delle aree in cui bisogna concentrarsi per migliorare l’informazione del pubblico, ovvero che bisogna impiegare i propri sforzi per spiegare la reale incidenza degli effetti collaterali gravi e soprattutto cosa si intende per ‘effetti collaterali gravi’, dall’indagine statistica si può desumere che in questo campo giocano un ruolo chiave i medici, siccome un grande numero di cittadini europei si rivolge ad essi per avere delle informazioni.
Purtroppo, per come il sondaggio è stato presentato dai nostri mass media, siamo portati erroneamente a credere che esista una generale sfiducia nelle vaccinazioni. Questa informazione scorretta e tendenziosa può condizionare le scelte personali, molti di noi infatti sono -erroneamente – portati a fidarsi della maggioranza e a fare delle scelte in base all’opinione comune. Questa informazione parziale potrebbe anche avere delle conseguenze a livello politico, perché i politici si ritroverebbero indubbiamente a corteggiare una massa di persone inesistente e tutto finirebbe in ultima analisi per ripercuotersi sulla sanità pubblica.
Certe volte mi chiedo che differenza esista tra un giornalista che pubblica senza verificare e approfondire e un blogger qualsiasi. Esiste una differenza per voi?
Eppure, nonostante tutto, il giornalismo è necessario. In Italia bisognerebbe avere un particolare occhio di riguardo per il giornalismo televisivo, l’Eurobarometro dice infatti che circa 60% degli italiani sostiene di informarsi sui vaccini tramite la tv: più della media europea.
Una scelta democratica può essere libera se basata sulla conoscenza: è per questo che abbiamo bisogno di un giornalismo vero, dai principi saldi e nobili, che restituisca una visione quanto più possibile reale dei fenomeni. Quindi le strade percorribili sono due: che i mass media differenzino l’offerta da ciò che ci fornisce gratuitamente internet e incrementino la qualità delle informazioni che producono, e che chi non si attiene a questi principi venga radiato. Quando questo succederà, io non-giornalista smetterò di scrivere.
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