«La legge elettorale è un problema serio per il PD al nord»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-10-29

Il sindaco di Bergamo e candidato in Lombardia Giorgio Gori affronta il problema delle sconfitte nei collegi uninominali in un’intervista al Corriere

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“La legge elettorale va letta nel suo insieme; c’era l’esigenza di armonizzare i sistemi di Camera e Senato e questo passo è stato fatto in accordo tra maggioranza e opposizione. Dopodiché, dal punto di vista del territorio”, i risultati dei sondaggi “mi preoccupano. Si apre un gigantesco tema di rappresentanza politica del Nord e della Lombardia. Per questo diventa ancora più importante, per tutto il centrosinistra, la sfida per vincere in Regione”. Lo afferma il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, in un’intervista al Corriere della Sera.

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La simulazione IPSOS nei collegi uninominali (Corriere della Sera, 29 ottobre 2017)

“Nel 2001 è stato il centrosinistra a portare a termine la riforma costituzionale attraverso cui ora Lombardia e Veneto possono chiedere più competenze da gestire. Il Pd deve tornare a essere interprete di queste esigenze, esattamente come si proponeva all’atto della sua fondazione”, sottolinea Gori. “Con Monti e con Renzi si è cercato prima di controllare la spesa pubblica, poi di modernizzare il Paese dall’alto. Ora si riaffaccia l’esigenza di modernizzare l’Italia partendo invece dal basso, dai territori”, osserva Gori. “Uno dei temi centrali è quello della potestà tributaria. La necessità di tenere cioè insieme la responsabilità di prelievo con la responsabilità di spesa. E’ stato un errore, per la sinistra, snobbare questi temi. E’ chiaro che il rischio che il centrosinistra venisse percepito come il difensore del centralismo era concreto. Ed è un peccato perché invece l’autonomismo – conclude – è un pezzo fondativo della nostra cultura”.

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