Politica

Giorgio Calì è il consigliere di Palermo che sta con Noi con Salvini

Alessandro D'Amato 09/02/2015

Intanto Crocetta ricorda che Faraone al comune di Palermo «non è stato eletto con la lista il Megafono», movimento che fa capo proprio al governatore e aggiunge che «nessuno lo ha autorizzato a utilizzare il nome e il simbolo». Ma era stato candidato alle Regionali

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Giorgio Calì è il consigliere di Palermo che sta con Noi con Salvini nella vicenda che ha fatto arrabbiare il leader del Carroccio, il quale ha minacciato querele contro chi “accosta il nome del consigliere palermitano al mio”, cioè Giuseppe Faraone, nella storia di cui abbiamo parlato qui.
matteo salvini faraone
 
All’origine della polemica c’è questa bio pubblicata sul sito del comune di Palermo di cui Faraone era aderente (Il Megafono) insieme a Giorgio Calì, che invece è l’aderente a Noi con Salvini a Palermo. Da segnalare che nel frattempo Crocetta ha anche smentito la sua appartenenza al Megafono:

“Meno male che l’hanno arrestato, questa vicenda dimostra che quelli che non vogliamo vanno alla Lega Nord. Ci sono una serie di personaggi che si vogliono riciclare, Salvini in Sicilia deve stare attento, rischia di imbarcare criminali”. Lo dice il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, commentando l’arresto del consigliere comunale a Palermo Giuseppe Faraone, che fa parte del gruppo consiliare ‘Megafono-Noi con Salvini’. Crocetta sottolinea che Faraone al comune di Palermo “non è stato eletto con la lista il Megafono”, movimento che fa capo proprio al governatore e aggiunge che “nessuno lo ha autorizzato a utilizzare il nome e il simbolo”. Riguardo alla candidatura di Faraone alle regionali del 2012 con la lista ‘il Megafono’, Crocetta afferma: “Presentò una auto-dichiarazione”. Faraone risultò il primo dei non eletti, con 2.085 voti.

giuseppe faraone salvini

Dal sito del comune di Palermo la carriera politica di Giuseppe Faraone


E a provato a intestarlo nuovamente d altri: «Hanno fatto bene ad arrestarlo. Lui da me non ha mai ottenuto nulla. Se ha lasciato il Megafono vuol dire che non si trovava bene. Mi risulta che aveva aderito alla Lega. Così Salvini impara a non utilizzare la Lega come un taxi». In realtà, come abbiamo spiegato, Faraone e Calì in due hanno creato un gruppo, ma ciascuno aveva un proprio riferimento politico: Faraone per il Megafono, Calì con Noi con Salvini.  Nel frattempo Crocetta ha dichiarato: «Ci sono molti personaggi che si auto-proclamano appartenenti al Megafono, per questa ragione stiamo mettendo ordine nel movimento istituendo segreterie territoriali e provinciali. Abbiamo cominciato in alcune zone della Sicilia, dobbiamo farlo al più presto a Palermo». Un gruppo formato da due con diverse appartenenze, al contrario di quantosembrava qualche giorno prima della nascita del gruppo (datata 22 gennaio), come raccontava qualche tempo fa Live Sicilia: «Calì, eletto con Idv, e poi passato al Centro Democratico, aveva aderito al Pdr di Totò Cardinale facendo gruppo con Pino Faraone (Megafono). Ora torneranno entrambi al Misto, che giunge a quota 9 (come il Pd)». L’on. Angelo Attaguile sottolinea come “Giuseppe Faraone è un consigliere comunale militante nel Megafono del governatore siciliano Rosario Crocetta, area Beppe Lumia, entrambi noti come i professionisti dell’antimafia siciliana. Il consigliere Giuseppe Faraone –aggiunge l’on. Angelo Attaguile- non ha mai avuto alcun contatto col nostro movimento o con figure che lo rappresentano e tanto meno ha mai preso parte a nostre riunioni. La notizia di una possibile vicinanza del consigliere arrestato a ‘Noi con Salvini’ è quindi assolutamente falsa e diffamatoria e a tal fine ho già dato mandato a un legale di tutelare l’immagine del movimento. E così farò –conclude Attaguile- con chiunque altro, probabilmente perché intimorito dall’ascesa di NcS e dal suo progetto di rinnovamento della classe politica siciliana, ritenesse di mistificare la realtà a sol fine di diffamarci”.
 
Foto copertina da Livesicilia

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