Giorgia Meloni vuole improvvisamente la convocazione a oltranza delle Camere

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-03-23

La leader di Fratelli d’Italia, non certo una delle più presenti in Parlamento, scopre improvvisamente le virtù della democrazia rappresentativa. E accusa Conte di deriva autoritaria

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“Abbiamo chiesto un appuntamento al Presidente della Repubblica Mattarella e una convocazione immediata e a oltranza del Parlamento italiano per dare una mano”. Lo ha detto la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni in collegamento telefonico su 7Gold. “C’è mezza Italia che sta lavorando nonostante le decine di decreti per la chiusura di Conte, se mezza Italia lavora il primo a dover lavorare deve essere il Parlamento italiano per mettere in collaborazione le energie di ciascuno di noi, perché tutti i gruppi politici hanno idee e proposte intelligenti”, ha aggiunto Meloni. “Se non c’è luogo dove poter confrontarsi, diventa difficile dare una mano, noi vogliamo lavorare e dare una mano” e “cercheremo di mettere a regime il Parlamento ogni giorno perché possa fare la sua parte”, ha concluso.

Giorgia Meloni vuole la convocazione a oltranza delle Camere

Non sfuggirà ai più che la Meloni non è esattamente un’habituée del Parlamento italiano e non lo era nemmeno nella scorsa legislatura. Ma in realtà da martedì Camera e Senato saranno riuniti perché comincia l’iter del decreto Cura Italia in commissione Bilancio a Palazzo Madama. Il ministro per i rapporti con il Parlamento Federico D’Incà aggiunge che “Le polemiche sulle attività parlamentari sono strumentali. C’è stata una seduta d’Aula alla Camera mercoledì scorso ed è intervenuta anche Giorgia Meloni. Nello stesso giorno al Senato c’è stata capigruppo di 4 ore per decidere il percorso dei 4 decreti sul coronavirus”.

presenze giorgia meloni camera

La parte più curiosa della vicenda però è che in una intervista a Libero proprio stamattina la leader di Fratelli d’Italia abbia puntato il dito anche su un altro aspetto dei provvedimenti per l’emergenza coronavirus: “A prescindere dal merito, limitazioni così gravi della libertà personale non possono essere prese senza coinvolgere il Parlamento pienamente e comunicate in questa maniera. Qui si rischia una deriva autoritaria. Per questo con Salvini e Berlusconi abbiamo fatto un appello a Mattarella perché ci riceva e abbiamo chiesto la convocazione delle Camere a oltranza. E’ fondamentale ridare al Parlamento la possibilità di esercitare i poteri che gli ha dato la Costituzione”. Ora, a parte che è curioso che proprio la Meloni parli di deriva autoritaria, il punto è che l’iter di un decreto legge, da quando il parlamento è tale, è proprio questo: prima viene varato e poi discusso dal Parlamento ed eventualmente approvato o modificato. Perché Meloni se ne lamenta?

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