Giancarlo Giorgetti: il grande ritorno del leghista che non canta l’inno

di dipocheparole

Pubblicato il 2019-06-17

Ieri prima della partita della Nazionale Under 21 contro la Spagna valida per l’Europeo di categoria (vinta 3 a 1) è stato suonato, come da tradizione, l’inno nazionale. A Bologna c’era in tribuna il sottosegretario allo Sport Giancarlo Giorgetti che nell’occasione, da buon leghista, non ha cantato l’inno. Curiosamente il sottosegretario leghista alla presidenza del …

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Ieri prima della partita della Nazionale Under 21 contro la Spagna valida per l’Europeo di categoria (vinta 3 a 1) è stato suonato, come da tradizione, l’inno nazionale. A Bologna c’era in tribuna il sottosegretario allo Sport Giancarlo Giorgetti che nell’occasione, da buon leghista, non ha cantato l’inno.

Da anni i leghisti usano come provocazione non cantare l’inno nazionale nelle occasioni ufficiali. L’ultima volta che i giornali lo hanno riportato è accaduto a Verona e a Gallarate. A Vicenza i leghisti uscirono dall’aula dove veniva cantato. Nel 2014 il deputato Cavallotto disse che i bambini non lo dovevano cantare. E poi c’è lui, Matteo Salvini:

inno nazionale

Nel settembre 2013 intervenì quando il sindaco leghista di Martinego Paolo Nozza aveva invitato la banda che doveva suonare ad una cerimonia a non suonare l’inno. Salvini gli diede ragione: “E’ uno scandalo se un sindaco leghista non fa suonare l’inno di Mameli all’inaugurazione di un’opera pubblica. Dovrebbero farlo tutti. Lo Stato sta massacrando con tagli e tasse i comuni. Altro che Mameli, questo Stato merita come inno ‘La terra dei cachi'”. Ovviamente il sindaco non protestava per i tagli, era solo allergico all’inno nazionale.

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