Opinioni
Giancarlo Giorgetti: il grande ritorno del leghista che non canta l’inno
dipocheparole 17/06/2019
Ieri prima della partita della Nazionale Under 21 contro la Spagna valida per l’Europeo di categoria (vinta 3 a 1) è stato suonato, come da tradizione, l’inno nazionale. A Bologna c’era in tribuna il sottosegretario allo Sport Giancarlo Giorgetti che nell’occasione, da buon leghista, non ha cantato l’inno. Curiosamente il sottosegretario leghista alla presidenza del […]
Ieri prima della partita della Nazionale Under 21 contro la Spagna valida per l’Europeo di categoria (vinta 3 a 1) è stato suonato, come da tradizione, l’inno nazionale. A Bologna c’era in tribuna il sottosegretario allo Sport Giancarlo Giorgetti che nell’occasione, da buon leghista, non ha cantato l’inno.
Curiosamente il sottosegretario leghista alla presidenza del Consiglio non conosce l’inno di Mameli #giorgetti #primagliitaliani #promagliitalianiuncazzo #ItaliaSpagna ##U21EURO pic.twitter.com/I39BbwpJhO
— Luca Bottura (@bravimabasta) 16 giugno 2019
Da anni i leghisti usano come provocazione non cantare l’inno nazionale nelle occasioni ufficiali. L’ultima volta che i giornali lo hanno riportato è accaduto a Verona e a Gallarate. A Vicenza i leghisti uscirono dall’aula dove veniva cantato. Nel 2014 il deputato Cavallotto disse che i bambini non lo dovevano cantare. E poi c’è lui, Matteo Salvini:
Nel settembre 2013 intervenì quando il sindaco leghista di Martinego Paolo Nozza aveva invitato la banda che doveva suonare ad una cerimonia a non suonare l’inno. Salvini gli diede ragione: “E’ uno scandalo se un sindaco leghista non fa suonare l’inno di Mameli all’inaugurazione di un’opera pubblica. Dovrebbero farlo tutti. Lo Stato sta massacrando con tagli e tasse i comuni. Altro che Mameli, questo Stato merita come inno ‘La terra dei cachi'”. Ovviamente il sindaco non protestava per i tagli, era solo allergico all’inno nazionale.
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