Virginia Raggi e la monnezza davanti agli ospedali di Roma

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-06-16

La Regione scrive al prefetto per segnalare i cumuli di rifiuti davanti agli ospedali. Virginia Raggi nega tutto. Ma…

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Oggi Virginia Raggi su Facebook ha voluto cercare di smentire, senza citarlo, un articolo del Messaggero che racconta di una lettera della Regione Lazio alla prefetta di Roma Gerarda Pantalone in cui si parla di un’emergenza rifiuti davanti agli ospedali e si chiede un intervento d’urgenza.

Virginia Raggi e la monnezza davanti agli ospedali di Roma

Nel lungo intervento in cui, per una volta, la sindaca non nega il problema e l’inefficienza di AMA, che fa pagare ai romani una delle tariffe rifiuti più alte d’Italia, e che ancora non ha approvato quel famoso bilancio che è costato il posto al consiglio d’amministrazione guidato da Lorenzo Bagnacani e l’ennesima indagine della procura:

In questi giorni in alcune aree della città il servizio di raccolta dei rifiuti non ha funzionato correttamente. Ma Ama sta lavorando affinché tutte le criticità che si sono verificate si risolvano rapidamente. Stiamo vigilando e non ci fermeremo. Come potete vedere dalle immagini che vi mostro, i cassonetti davanti ai principali ospedali romani sono vuoti. La notizia di una presunta “emergenza” non trova fortunatamente alcun fondamento.

Credo che i cittadini vadano sempre informati e che sia doveroso fare chiarezza sulla situazione generale degli ultimi mesi da quando ho deciso di riprendere la delega specifica. Fino ad aprile abbiamo assistito ad un miglioramento della raccolta rifiuti, con un positivo incremento della raccolta differenziata, che ha raggiunto la quota del 46,3% nel mese di aprile.

È ancora poco ma segnale di una importante inversione di tendenza. Un guasto al nastro trasportatore del Tmb di Rocca Cencia, poche settimane fa, ha portato ad un rallentamento di circa 750 tonnellate di rifiuti in meno al giorno. Ma non solo.

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A questo disagio si sono unite alcune questioni di disponibilità degli spazi per portare fuori Roma i rifiuti sulla base di spazi, non rilasciati agli impianti Acea (pubblici) dal Tmb Malagrotta. E questo nonostante gli accordi che la società del tmb aveva sottoscritto con la Regione Lazio. Il riavvio a pieno regime dell’impianto e l’intervenuta disponibilità di questi spazi, consentiranno però ad Ama di rientrare progressivamente, a breve, nella situazione di equilibrio e stabilità della raccolta garantita sino ad ora.

Ogni piccolo gesto può rivelarsi decisivo. Quello che facciamo ricade sugli altri. Con l’approvazione di una nuova governance e del contratto di servizio per Ama, la situazione è destinata a tornare alla normalità. Il nostro impegno non si ferma. Permettetemi di ringraziare tutti i cittadini che collaborano con la raccolta differenziata che riduce costi e disagi per la città. Ringrazio anche tutti i dipendenti di Ama che si stanno impegnando con un lavoro senza sosta.

La Regione segnala i rifiuti davanti all’ospedale

Come si nota, nella risposta della Raggi, scritta con uno stile a metà tra il Comintern brezneviano e la sceneggiatura di un film di Walt Disney, si ignora completamente il merito della questione. E lo fa apposta, perché chi scrive questi messaggi non è in grado di confutare nel merito quello che viene raccontato e per questo deve “ringraziare i cittadini” (per una delle TARI più alte d’Italia) e i “dipendenti AMA”, come in un film in cui tutti vivranno felici e contenti. Cosa dice invece l’articolo del Messaggero?

Montagne di rifiuti vicino agli ospedali, la Regione scrive a lprefetto Gerarda Pantalone. «C’è un potenziale rischio nocivo per la salute con il persistere delle alte temperature». L’immagine più forte arriva dall’entrata dell’ospedale sulla Cassia, il San Pietro. Primo piano: cumuli di sacchetti di immondizia non raccolti da molti giorni. Sullo sfondo: l’ingresso del presidio ospedaliero. Ma segnalazioni arrivano anche dalle strade adiacenti al Policlinico Casilino; cassonetti pieni sulla circonvallazione Gianicolense, dove ci sono il San Camillo e lo Spallanzani.

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Di fronte a questa situazione di difficoltà, l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato, ha deciso di scrivere una lettera alla direzione dell’Ama e alla Prefettura. Afferma: «Mi giungono diverse segnalazioni di presenza di rifiuti solidi urbani non raccolti nelle adiacenze di presidi ospedalieri romani. I tecnici dei servizi di igiene pubblica delle Asl segnalano che le elevate temperature di questi giorni possono, con il persistere di tale situazione, creare un potenziale rischio nocivo soprattutto alle persone anziane e ai più piccoli con patologie respiratorie per via dei miasmi.

Inoltre lì dove sono accumulati rifiuti di carta e cartone ci possono essere anche pericoli di combustione». Dopo questa premessa, che descrive la situazione di crisi nella raccolta dei rifiuti a Roma di questi giorni, D’Amato lancia un appello: «Si richiede, in uno spirito di totale collaborazione, un intervento prioritario di raccolta e pulizia nei pressi degli ospedali romani affinché siano rimossi al più presto i rifiuti accumulati».

Come è facile comprendere, le foto che Raggi pubblica per dare la prova che invece è tutto pulito possono essere facilmente state scattate dopo un “intervento prioritario”; quello che invece è incredibile è che nel messaggio pubblicato sulla sua pagina FB Raggi non nomini per nulla l’assessore della Regione e dia del visionario a chi ha scattato le fotografie pubblicate nell’articolo del Messaggero. È uno dei tanti metodi che utilizza la Giunta Raggi per negare il caos in cui è lasciata Roma.

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