La strana storia del gioco mortale della "fata di fuoco"

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2017-05-18

Non basta il Blue Game, secondo alcuni giornali c’è anche la versione per bambini. Un gioco online “sui social” che invita i bambini piccoli ad aprire i rubinetti del gas per diventare fatine. Stando a quanto riportano giornali e genitori allarmati per qualche strana ragione la sola apertura del gas, senza accendere il fuoco, provoca ustioni. È una leggenda metropolitana?

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Ci sono ancora pochissime prove che dimostrano l’esistenza del famigerato gioco del Blue Whale. In sostanza si riducono a due: la prima è la confessione del presunto creatore del gioco, che per ora non ha trovato riscontri. La seconda sono le testimonianze di alcuni genitori di ragazzine russe suicidatesi con modalità “simili” a quelle della famigerata lista. Ancora meno informazioni certe ci sono su un altra presunta leggenda metropolitana: quella del gioco della “fata di fuoco”.

Cos’è il gioco della Fata di Fuoco?

Il meccanismo è simile al Blue Whale e guarda caso anche questo “gioco” arriva dalla Russia e si svolge su Internet. Le vittime però questa volta sono le bambine, soprattutto le piccole fan del cartone animato delle Winx. Anche della fata di fuoco si è parlato brevemente durante il servizio delle Iene. Il gioco da quello che si legge in giro funziona così: tramite il video di un cartone animato si convincono i bambini ad accedere il gas di casa e a darsi fuoco per diventare una fatina come Bloom, la Fata della Fiamma del Drago.

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Il messaggio che circola su Internet e che dovrebbe contenere le istruzioni del gioco

Così come il Blue Whale il gioco si svolgerebbe sui social in particolare Vkontakte ovvero il Facebook russo. Non si capisce in che modo però i bambini, di età inferiore ai dieci anni possano aver accesso ai social network ed essere contattati dai “gestori del gioco” ed eseguire il rituale magico a mezzanotte. Senza contare che per “giocare” bisogna entrare in gruppi segreti. Gruppi che non fino ad ora non sono stati individuati o scoperti.

Si diffonde la psicosi della Fata di Fuoco

Al momento l’unica vittima nota del gioco mortale della Fata di Fuoco è una bambina russa di cinque anni di nome Sofia Ezhova. Diversi tabloid britannici riferiscono che la bambina avrebbe riportato terribili ustioni riportate nel tentativo di diventare una fatina. A denunciare che la colpa “è del gioco” sono stati i genitori. Le stesse fonti riferiscono che ci sono “numerosi casi” simili ma non precisano quando e dove sono accaduti.

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Fonte: il Giornale

Nottetempo i bambini sono invitati ad aprire i rubinetti del gas della cucina ma – precisano le istruzioni del gioco – non ad accendere il fuoco. Successivamente devono recitare delle parole magiche e tornare a dormire lasciando il gas aperto. Le autorità russe stanno attualmente investigando su queste affermazioni ma – secondo il Daily Mail – ritengono che il vero obiettivo sia quello di diffondere il panico tra i genitori. Cosa che sta effettivamente accadendo anche in Italia dove non risulta nessuno – tranne i giornali che riportano la notizia – abbia diffuso le istruzioni su come compiere il rituale magico. Istruzioni che per il momento sono ancora in russo. La storia della Fata di Fuoco sembra molto simile a molte altre che raccontano di immaginari pericoli che vengono “dalla Rete”.
EDIT: Da Rainbow riceviamo e pubblichiamo:

Rainbow, i cui prodotti sono finalizzati a promuovere valori positivi di amore, bontà e divertimento, è profondamente colpita e dispiaciuta della diffusione- per mano di ignoti- di post che promuovono gravi gesti contro la persona sfruttando personaggi amati dai bambini come quelli di Winx Club.
Rainbow è venuta a conoscenza della circolazione di questi post in Russia nell’estate del 2016 e all’epoca si è immediatamente attivata per denunciare il fatto alle autorità russe competenti per istigazione al suicidio, diffusione di informazioni atte a causare danno alla salute e allo sviluppo dei minori, oltre che violazione di copyright essendo essa stessa parte lesa. Rainbow. Ha quindi posto in essere quanto in suo potere per fare luce sulla vicenda e sui responsabili della diffusione criminosa del post.
Dal 2016 Rainbow sta attentamente monitorando il caso ed è in attesa di conoscere gli esiti delle indagini avviate dalle autorità russe, tutt’ora in corso, e tutti gli opportuni provvedimenti che saranno intrapresi per bloccare la circolazione del post e assicurare i responsabili alla giustizia.
Il caso è anche stato portato all’attenzione della polizia postale italiana per fronteggiare qualsiasi rischio di traduzione e veicolazione sul territorio italiano.
Rainbow è altresì preoccupata e umanamente colpita dal continuo accostamento tra il post menzionato e la terribile notizia – risalente a oltre 1 anno fa relativa alla bambina di 5 anni, rimasta ustionata in gran parte del corpo a causa di una stufa a gas dopo essere stata lasciata sola in casa dalla nonna. Le indagini delle autorità russe non hanno tra l’altro evidenziato alcuna relazione o responsabilità tra l’episodio che ha visto coinvolta la bambina e Rainbow stessa. Rainbow invita quindi a fare particolare attenzione alla correttezza delle informazioni per evitare il dilagare di informazioni potenzialmente rischiose.
Come è noto, Rainbow ha, nel proprio DNA, una spiccata sensibilità relativa al mondo dell’infanzia in tutti i prodotti che la caratterizzano: dalle produzioni animate al publishing, alla policy aziendale. Nello specifico, le produzioni animate di Rainbow seguono rigide direttive parent-approved, volte a evitare situazioni di pericolo relative agli ambienti in cui il bambino può ritrovarsi e magari provare a riprodurre azioni viste, anche solo per gioco o per scherzo. Per queste ragioni, nei propri prodotti Rainbow è particolarmente attenta ad evitare qualsiasi scena che potrebbe ispirare comportamenti pericolosi e tra questi ad esempio l’uso di fornelli o elettrodomestici”.

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