Gianni Trez: il pensionato veneto morto come DJ Fabo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-02-28

Gianni Trez, il pensionato veneziano di 65 anni che ha scelto il suicidio assistito nella stessa struttura svizzera in cui si è lasciato morire Dj Fabo, è morto oggi a mezzogiorno. Il Corriere della Sera raccontava oggi la sua storia con le parole della moglie: «Gianni è malato da due anni e la sua malattia …

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Gianni Trez, il pensionato veneziano di 65 anni che ha scelto il suicidio assistito nella stessa struttura svizzera in cui si è lasciato morire Dj Fabo, è morto oggi a mezzogiorno. Il Corriere della Sera raccontava oggi la sua storia con le parole della moglie:

«Gianni è malato da due anni e la sua malattia lo ha ridotto ad avere una non vita», dice adesso Emanuela, fissando il lago, lì dove hanno già deciso di spargere le sue ceneri, un omaggio alla Svizzera che gli permetterà di smettere di soffrire con la dignità che avrebbe voluto trovare in Italia. Gianni si sottoporrà stamattina al suicidio assistito, quello che ieri ha portato alla morte dj Fabo nel clamore di una denuncia pubblica e volutamente pubblicizzata. Non è stata una decisione estemporanea, quella di Gianni. Garantisce Emanuela: «Diversi anni fa, ben prima che Gianni si ammalasse, eravamo insieme davanti alla televisione e guardavamo un programma dove c’era un servizio proprio su questo suicidio assistito in Svizzera. Gianni mi ha guardato e me lo ha detto in quel momento: “Se mi ammalo voglio morire così”. Adesso siamo qui».

gianni trez

Adesso sono in Svizzera e anche gli amici in questi giorni di attesa sono arrivati da Venezia a trovare Gianni che nella vita ha fatto l’impiegato alla Telecom e per questo suicidio assistito ha dovuto spendere quasi quindicimila euro, lui che la vita l’ha sempre amata molto. «Tra gli amici che sono venuti qui vicino a Zurigo c’è anche una nostra amica molto cattolica», dice Emanuela raccontando il dialogo che c’è stato fra Gianni e la signora che ha guardato con dolcezza il suo amico così malato: «Lo sai? Dall’altra parte il mondo si divide in due, da una parte quelli che non si meritano il perdono e dall’altra quelli che se lo meritano». Gianni l’ha guardata, un po’ perplesso, ma lei non gli ha fatto aprire bocca: «Tu starai dalla parte di quelli che hanno fatto bene».

Foto da: Il Gazzettino

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