Il direttore dello Zelig che ha escluso Pietro Diomede per gli insulti a Carol Maltesi: “Non chiamiamola censura”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-03-31

Giancarlo Bozzo, direttore artistico dello Zelig, ha spiegato il perché dell’esclusione di Pietro Diomede dopo le sue uscite su Twitter sulla morte di Carol Maltesi

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“Non chiamiamola censura per favore, è semplicemente buon gusto. La comicità può benissimo essere scorretta, scherzare anche su certe cose, ma in quel caso deve essere un capolavoro”: Giancarlo Bozzo, direttore artistico dello Zelig, che avrebbe dovuto accogliere il prossimo 12 aprile in una serata Open Mic Pietro Diomede, spiega su Repubblica il perché della decisione di escludere il comico in seguito ad alcuni suoi tweet sulla morte di Carol Maltesi. Bozzo ha spiegato di non aver nulla contro il black humor: “Questa battuta non lo era, non faceva ridere. Certo, la risata può fare arrabbiare qualcuno, se si sceglie questa via, ma non deve essere urticante”. Ma quella sulla donna uccisa nel Milanese dal suo ex compagno è soltanto l’ultima uscita infelice di Diomede, che a più riprese ha cercato invano di ironizzare su argomenti “al limite” senza riuscire nell’intento e finendo col veicolare soltanto messaggi offensivi.

Il direttore dello Zelig che ha escluso Pietro Diomede per gli insulti a Carol Maltesi: “Non chiamiamola censura”

Il direttore artistico ha ammesso di non conoscerlo a sufficienza, altrimenti avrebbe fatto a meno di invitarlo: “Questa è colpa mia, ma in Italia ci sono circa 3mila comici, non posso sapere tutto di tutti”. Alessandro Gassmann si era schierato con forza contro Diomede: “Io penso che lei rappresenti a pieno il gradino più basso e repellente della specie umana. Si vergogni e chieda scusa alla famiglia della vittima”. Scuse che non sono mai arrivate. L’avvocato Manuela Scalia, legale della mamma di Carol, all’Ansa ha aggiunto: “Valuteremo eventuali azioni legali, trovo inconcepibile che davanti alla morte di una ragazza di 26 anni, ci sia chi si permette di dire certe cose, di fare battute indecenti. La cattiveria delle persone la stiamo percependo in questi giorni. È assurdo che invece di concentrarsi sul fatto che una ragazza giovane sia stata trucidata da un mostro, ci si concentri sulle sue scelte professionali”.

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