George Soros e i soldi ai partiti

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-05-17

Le donazioni (legali) ai parlamentari e ai capi politici: nel 2018 la Vaporart — società produttrice di liquidi per sigarette elettroniche poco dopo detassati dal governo gialloverde — ha girato alla Lega Nord 100mila euro

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Qualche tempo fa Benedetto Della Vedova e Silvja Manzi, rispettivamente segretario e amministratrice di +Europa hanno ringraziato George Soros e sua moglie Tamiko Bolton per il finanziamento di 200mila euro. Oggi Repubblica in un articolo di Giovanna Vitale riepiloga i soldi delle donazioni (lecite) ai partiti e ai parlamentari. Tra i quali ci sono alcune sorprese.

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Oltre al finanziere più odiato dai sovranisti, infatti, +Europa può contare su altre donazioni a cifra tonda: l’imprenditore Guido Maria Brera si è fermato a 30mila, l’ex generale Camporini a 10mila. Il record spetta al filantropo Usa Peter Baldwin: 100mila euro a +Europa, 260mila al segretario Della Vedova, 156mila a Carlo Romano, braccio destro di Bruno Tabacci. Ci sono anche nomi di insospettabili: come  i 5mila euro donati nel 2018 da Guido Alpa, socio di studio del premier Conte, all’ex Guardasigilli pd Andrea Orlando.

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Altri esempi:

Cristina Parodi, moglie di Giorgio Gori, tra 2017 e 2018 ha sborsato 200mila euro per la lista del sindaco di Bergamo ora a caccia del bis. L’amico fraterno Davide Parenti, autore delle Iene, gliene ha dati 180mila. Nel 2014, a finanziare la corsa europea della dem Alessia Mosca sono stati il padre Angelo (51mila euro) e il marito Andrea Rota (71mila).

Il caso più eclatante resta tuttavia quello di Berlusconi: per FI sorgente primaria di danaro. Ad alimentarla, però, non è soltanto Silvio — il patriarca che nell’ultimo lustro ha donato un centinaio di milioni — bensì la discendenza al completo, insieme ai soci di una vita. Tra il 2015 e il 2016 Marina e Pier Silvio hanno sborsato 200mila euro ciascuno, come l’ultimogenito Luigi e lo zio Paolo, mentre le sorelle Barbara ed Eleonora solo la metà. Non basta: Fininvest ha contribuito con mezzo milione dal 2014 a oggi.

E poi ci sono i soldi a Salvini e alla Lega:

Nel 2018 la Vaporart — società produttrice di liquidi per sigarette elettroniche poco dopo detassati dal governo gialloverde — ha girato alla Lega Nord 100mila euro. La Carbotermo spa, che fornisce servizi energetici a un migliaio fra ospedali, case di cura ed edifici pubblici nel Lombardo-Veneto, ne ha sborsati 15mila. Il Consorzio Gisa — che vanta fra i clienti Expo, Trenord, Asl, metro e bus milanesi — ha destinato 25mila euro alla Lega Nord e altri 20mila alla Lega Lombarda. Senza contare le decine di aziende agricole che hanno messo mano al portafogli da quando il loro ministro è Centinaio: la Biogreen di Mirano ha versato 30mila euro, la Giulia srl di Ormello 10mila, entrambe alla Liga Veneta. I 25mila di Confagricoltura Roma sono andati alla Lega per Salvini premier. Mentre la Lega Liguria ha ricevuto 67mila euro dall’associazione genovese Now, inaugurata dal vicepremier e finita nell’inchiesta sui 49milioni spariti

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