Gaia Tortora, il Metodo Casalino e la TV asservita ai grillini

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2018-06-07

Dopo la decisione della conduttrice annunciata ieri a Omnibus gli altri conduttori confessano: sì, il metodo è quello. Ma c’è chi dice che lo fanno anche altri politici. E nessuno seguirà la linea di Tortora

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A rompere per prima il muro di omertà dietro il Metodo Casalino è stata ieri Gaia Tortora: la conduttrice di Omnibus  nei giorni scorsi era stata raggiunta da una rabbiosa scarica di insulti “social” per aver annunciato la sua decisione di ospitare in studio Alessandro Barbano, l’ex direttore del Mattino rimosso dal suo incarico perché la sua linea editoriale non era abbastanza morbida nei confronti dei nuovi poteri forti: Lega e MoVimento 5 Stelle.

Gaia Tortora, il Metodo Casalino e la TV asservita ai grillini

Ieri la Tortora si è presa la responsabilità di gridare che il re è nudo e ha spiegato le ragioni per cui gli esponenti (ad eccezione dei leader) del M5S durante questi mesi non si sono fatti quasi mai vedere in televisione. E se lo hanno fatto hanno deciso di adottare il cosiddetto “codice Rocco” (Casalino) che impone ad autori e conduttori la presenza dei parlamentari solo a certe condizioni. La principale è che a parlare ci sia solo il politico del M5S. Per evitare l’effetto “pollaio”, spiegano, e il fastidioso sovrapporsi di voci. Ma in realtà si tratta semplicemente di interviste apparecchiate, monologhi dell’ospite di turno su domande concordate senza un contraddittorio.

Oggi a parlare con la Stampa sono i suoi colleghi, confermando le pretese dei grillini come fa con candore Vespa e difendendo invece l’intervista “senza contraddittorio politico” come fa Enrico Mentana:

Bruno Vespa dall’alto del suo «Porta a Porta», commenta, dopo aver citato l’incontro Molteni-Marcucci: «Tutto è cominciato dopo le elezioni e per due mesi è andata avanti così. E io sono quello che ha ceduto per ultimo, ma sono stato anche il primo a ripristinare il confronto, dalla scorsa settimana. Prima o poi gli M5S capiranno che conviene anche a loro il contraddittorio. Soprattutto quando si governa è salutare, è il sale della democrazia».

Convinto che non si debba concedere il diritto di esclusiva, Enrico Mentana però dice che è invalso da tempo. «Il talk ha più generi, uno di quelli è il faccia a faccia. Ma l’imposizione non esiste e chi l’accetta ha già piegato il capo. Non più di dieci giorni fa, ho avuto Giorgetti contro Calenda senza problemi. Ma non consideriamo l’intervista singola come un monologo. Sarebbe un’offesa per noi».

Nessuna rivolta tra i conduttori tv

Insomma, visto che la questione è ormai arrivata allo scoperto ci si aspetterebbe solidarietà a Gaia Tortora e appoggio alla sua linea. Invece no. Nessuno dice che la linea di Omnibus è quella giusta da seguire e quindi della decisione della conduttrice si avvantaggerà la concorrenza, che potrà così, continuando a seguire il Metodo Casalino, continuare a ospitare i grillini senza contraddittorio. C’è chi, come Corrado Formigli, spiega che le richieste del M5S sono le stesse di altri partiti:

Corrado Formigli alla guida di «Piazzapulita» dice: «Le richieste dei pentastellati sono le stesse dei big degli altri partiti. E quando non ci sono altre voci io faccio il contraddittorio, duro, pagandone lo scotto. Noi mettiamo una pezza con filmati e inchieste che creano il cortocircuito di cui si giova il telespettatore. Renzi, Boschi, Berlusconi volevano il confronto? No. Martina non è venuto perché non voleva altri».

gaia tortora metodo casalino
La Stampa e i conduttori tv (7 giugno 2018)

Sarà sicuramente così, ma a proposito di Formigli viene in mente un vecchio episodio assai significativo: siamo all’inizio di dicembre 2017, ospite di Piazza Pulita è Virginia Raggi e si parla  del macchinista della donna trascinata nella metro reintegrato. Formigli comincia dicendo che “il giudice lo reintegra”. La Raggi risponde che “se il giudice lo ha reintegrato non è che io possa disattendere l’ordine del giudice”, aggiungendo poi che “c’è un’indagine interna, ma nel frattempo c’è l’obbligo di reintegro e io non posso disattenderlo”; Formigli ribatte: “Lo dica, è scandalosa questa sentenza” e Raggi chiosa: “Io non posso dire che questa sentenza è scandalosa”. Insomma, il Conduttore Indignato (TM) e la sindaca dellaggente discutono della sentenza di un giudice – quei cattivoni dei giudici… – che ha ingiustamente reintegrato il macchinista che ha trascinato la donna in metro. Una vergogna, pensa la gente a casa.

Le interviste a Virginia con i giudici inventati

Piccolo dettaglio che è sfuggito a Formigli durante la discussione: nessun giudice ha emesso una sentenza di reintegro del macchinista ATAC. La vicenda non ha ancora trovato la sua conclusione in tribunale, ma è stata l’ATAC che ha deciso, alla fine dell’indagine interna, di reintegrare il macchinista in servizio (ma senza la possibilità di tornare a guidare la metropolitana): «La decisione del reintegro è stata adottata da Atac a valle degli esiti dell’indagine interna – ha fatto sapere l’azienda in una nota due giorni prima della trasmissione – Gli accertamenti hanno evidenziato alcune responsabilità a carico del dipendente, senza però far emergere elementi soggettivi di responsabilità tali da prefigurare l’interruzione del rapporto di lavoro. Atac valuterà eventuali ulteriori provvedimenti in funzione delle conclusioni dell’inchiesta aperta dalla magistratura».
video donna trascinata metro macchinista 4
Raggi e Formigli hanno discusso per cinque minuti di una falsa notizia, che però oggettivamente avvantaggiava la sindaca di Roma, che ha potuto sostenere di essersi dovuta adeguare a una decisione della magistratura mentre in realtà la decisione è stata presa dall’azienda i cui manager sono stati scelti dalla Raggi. Nessuno rettificò mai quell’informazione nelle puntate a venire.

Leggi sull’argomento: Quanto guadagneranno i parlamentari con la flat tax?

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