Come funziona il Rosatellum BIS

di dipocheparole

Pubblicato il 2017-10-04

In commissione Affari costituzionali il Rosatellum bis supera la prova dei primi voti, ma per ora si va avanti lentamente, tanto che non si esclude che per il via libera – oltre a una seduta fiume giovedì – possa servire anche venerdì. Nella prima giornata di lavori, sono stati votati (e bocciati) soltanto tre emendamenti …

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In commissione Affari costituzionali il Rosatellum bis supera la prova dei primi voti, ma per ora si va avanti lentamente, tanto che non si esclude che per il via libera – oltre a una seduta fiume giovedì – possa servire anche venerdì. Nella prima giornata di lavori, sono stati votati (e bocciati) soltanto tre emendamenti di Mdp: uno sulla doppia preferenza di genere e due che prevedevano il ripristino del tedesco. Se si considera che nel complesso le proposte di modifica sono oltre 300 si capisce come l’iter non sia partito in modo propriamente spedito. Ma soprattutto, il dato è la decisione del relatore di chiedere l’accantonamento di tutti gli emendamenti che riguardavano alcuni dei nodi più delicati della legge: voto disgiunto, soglie, firme necessarie alle presentazione delle liste, numero dei collegi, numero delle pluricandidature.

come funziona il rosatellum bis
Rosatellum BIS: come funziona (Il Giornale, 4 ottobre 2017)

Il Giornale oggi pubblica un’infografica che spiega il funzionamento del Rosatellum BIS, che prevede 231 collegi uninominali e tra i 70 e i 77 collegi plurinominali. Nei primi è in vigore il sistema maggioritario e viene eletto chi ottiene più voti in ciascun collegio; nel secondo la distribuzione è su base proporzionale con soglia al 3%. 231 seggi si assegnano con il maggioritario e 386 con il proporzionale. Si vota barrando solo il candidato uninominale ma in quel modo non c’è voto per il partito; barrando invece solo il partito il voto va sia al partito che al candidato. Ma ci sono anche altri temi che sono oggetto di incontri tra i capigruppo dei partiti che sostengono il Rosatellum. Se, infatti, da un lato si attende la riunione dei deputati dem, dall’altra sono in corso contatti tra Pd-Fi-Lega e Ap per trovare una mediazione su alcuni dei punti lasciati in sospeso: tra questi soprattutto le pluricandidature, le soglie e la definizione dei collegi che Forza Italia vorrebbe venisse ridotto nel numero e aumentato di estensione.

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