Franco Bellacci: il segretario di Renzi assunto a Palazzo Chigi

di Mario Neri

Pubblicato il 2017-04-20

Stipendio lordo di 80mila euro e contratto fino al 2019, ovvero oltre la scadenza della legislatura. Gestiva i social network di Renzi. Con qualche incidente di percorso

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Franco Bellacci detto «Franchino» è lo storico segretario particolare di Matteo Renzi, prima ai tempi in cui quest’ultimo era sindaco di Firenze, a palazzo Chigi. Oggi, racconta il Giornale in un articolo a firma di Stefano Sansonetti, è stato nominato esperto del Nucleo tecnico per il coordinamento della politica economica di palazzo Chigi, struttura di supporto al Dipartimento per la programmazione della politica economica.

Dalla scheda viene fuori che l’incarico di Bellacci è stato fissato in due anni, dal 23 gennaio 2017 al 22 gennaio 2019. E peccato che nessuno sappia quale esecutivo sarà in carica a quella data. Ma la vicenda non finisce qui. Per il nuovo impegno Bellacci incasserà 80mila euro lordi. Dalle griglie pubblicate sul sito di palazzo Chigi non è possibile sapere se il compenso sia annuo o si estenda a tutto il mandato.
Ma la risposta sembra arrivare dal Dpcm del 21 maggio 2013, quello che ha disciplinato la nuova struttura. In esso è stabilito che a 5 dei 15 componenti di cui il Nucleo si può avvalere spetta un compenso annuo lordo di 80mila euro. La stessa cifra oggi riportata accanto al nome di Bellacci. Il fedelissimo renziano, peraltro, non è il solo a essere stato nominato di recente da Gentiloni come esperto della struttura. Con lui ci sono anche Vincenzo Galasso e Michele Angelo Quaglia, che sono stati appena confermati ma soltanto per un anno e a 45mila euro di compenso. Invece lo storico segretario di Renzi, caso fortunato, è riuscito a strappare una consulenza biennale fino al 2019.

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In questi anni Bellacci era finito nelle cronache dei quotidiani in qualche occasione. La prima fu all’epoca del selfie di Renzi pubblicato su Twitter nella notte tra il 7 e l’8 settembre 2014 alle 23.31. All’epoca scattò persino un’inchiesta.

Poi ci fu il tweet sul goal fantasma della Roma a Udine, che Bellacci pubblicò per errore dall’account del presidente del Consiglio invece che dal suo. Infine ci fu lo status su Facebook con la scritta “Tutto tranne il disabile su Facebook” che voleva indicare quali foto pubblicare e quali no per raccontare la visita del presidente del Consiglio al ponte di Meier ad Alessandria.

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Lo status su Facebook poi cancellato dallo staff di Matteo Renzi (fonte)

All’epoca Bellacci si attribuì la responsabilità dell’errore:
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