La Francia nega l’ingresso a 123 migranti della Ocean Viking, poi attacca: “Dall’Italia brutto gesto”

di Asia Buconi

Pubblicato il 2022-11-18

Oltre la metà dei migranti dell’Ocean Viking, ossia 123 persone, è stata oggetto “di un rifiuto di ingresso in territorio” francese

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Oltre la metà dei migranti dell’Ocean Viking, ossia 123 persone, è stata oggetto “di un rifiuto di ingresso in territorio” francese. Ad annunciarlo, davanti al Consiglio di Stato, è stato oggi il ministero dell’Interno di Parigi. Delle 234 persone soccorse in mare, una quarantina di minori isolati sono stati presi in carica dagli aiuti sociali all’infanzia, ma 26 di loro sono scappati dal centro di accoglienza dove si trovavano. Gli altri 189, ossia tutti gli adulti, sono stati trasferiti in una “zona di attesa” chiusa dove sono stati ascoltati dai funzionari dell’Ufficio francese per la protezione dei rifugiati e degli apolidi (Ofpra) chiamato a decidere sulla loro richiesta di asilo.

L’Ofpra ha emesso “123 pareri sfavorevoli” nei confronti di altrettante persone, che si vedranno respinto l’ingresso sul territorio, secondo quanto dichiarato da Charles-Edouard Minet, vicedirettore del consiglio giuridico e del contenzioso del ministero, durante un’udienza dell’alta giurisdizione amministrativa. L’agenzia francese per l’asilo ha emesso invece “66 pareri favorevoli ad un’ammissione sul territorio”, ha fatto sapere il rappresentante del ministero, senza precisare tuttavia se i 123 migranti oggetto di pareri sfavorevoli andranno incontro ad una procedura di espulsione.

La Francia torna ad attaccare l’Italia per il rifiuto della Ocean Viking: “Brutto gesto”. Piantedosi: “L’Italia non ha lezioni da imparare da altri”

Dopo la notizia del rifiuto dell’ingresso in terriotorio francese di 123 migranti, Parigi è tornata ad attaccare l’Italia, seppur in modo più ammorbidito rispetto a quanto aveva fatto nel momento più profondo della crisi diplomatica con Roma, quando era arrivata a minacciare lo stop alla ricollocazione di 3mila migranti provenienti dal nostro Paese. Ma, nonostante la telefonata “riappacificatrice” di Mattarella col presidente francese, oggi l’Eliseo è tornato a definire il rifiuto italiano di accogliere la Ocean Viking “un brutto gesto”, pur sottolineando che “l’importante è continuare la cooperazione”. Parigi ha fatto pure sapere che “le persone sbarcate a Tolone saranno scontate da quanti sono accolti quest’anno a titolo di solidarietà con l’Italia”.

Poi, l’Eliseo ha spiegato che la Francia “deve riuscire a costruire una strategia che sia conforme ai nostri principi e guardi la realtà in faccia. Il Presidente tiene ai nostri principi: proteggere quelle e quelli che si battono per la libertà nei loro Paesi. La pressione migratoria – puntualizza ancora l’Eliseo – è fortemente cresciuta in questi anni in Europa e le nostre regole non sono state costruite per questa situazione”.

Da parte sua, il ministro dell’Interno Piantedosi ha ribadito la linea del Governo Meloni sul fronte sbarchi. “L’Italia non ha lezioni da imparare da altri, il nostro Paese ha già delle esperienze che vanno messe a sistema e rese funzionali, che siano da contraltare alle azioni di fermezza”, ha detto il titolare del Viminale. Che poi, parlando in Prefettura a Napoli al termine del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, ha concluso:

Siamo fortemente convinti che ogni azione di fermezza per respingere i traffici illegali, soprattutto, nel Mediterraneo dovrà essere compensata con fenomeni di più lunga durata, strutturali, che prevedano flussi di ingresso legali e corridoi umanitari. L’indagine della Procura di Caltanissetta ha svelato cosa ruota attorno al traffico di uomini che avviene nel Mediterraneo, che non riguarda le Ong. La fermezza che noi intendiamo opporre e mantenere nei confronti di questo fenomeno dovrà essere compensata con fenomeni di più lunga durata, strutturali, che prevedono flussi di ingresso legali e corridoi umanitari.

 

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