Francesco Acquaroli: il candidato governatore del centrodestra nelle Marche e quella cena per il Duce

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-06-22

L’attuale deputato di Fratelli d’Italia era uno dei presenti alla festa dedicata al Ventennio ad Acquasanta Terme. Che poi venne derubricata ad assemblea di Fratelli d’Italia  “per parlare, insieme ad alcuni militanti del partito, dei principali problemi del nostro territorio”

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“Sollevato? Piuttosto mi sento ancora di più responsabilizzato”: queste sono le prime parole dette all’ANSA da Francesco Aquaroli, deputato di Fratelli d’Italia, indicato come candidato presidente della Regione Marche per il centrodestra nell’accordo raggiunto dai leader nazionali, dopo mesi di incertezza. Giorgia Meloni aveva indicato il suo nome, già lo scorso novembre, e ha continuato a sostenerlo senza cedimenti. Quarantacinque anni, consigliere regionale del Pdl e poi di Fratelli d’Italia dal 2010 al 2014 e in seguito sindaco della sua città, Potenza Picena (Macerata) fino all’elezione alla Camera nel 2018, Acquaroli è però tornato di recente alla ribalta per un episodio forse meno commendevole.

Ovvero per la festa dedicata al Ventennio ad Acquasanta Terme cui hanno preso parte (ma sono solo passati “a salutare”) due esponenti di Fratelli d’Italia: il sindaco di Ascoli Piceno Marco Fioravanti e, appunto, proprio l’allora “semplice” deputato marchigiano Francesco Acquaroli. La cena è stata organizzata il giorno dell’anniversario della marcia su Roma. Sulle tavole c’erano menù con fasci littori e foto del Duce ed altri riferimenti al fascismo accostati a quello del partito di Giorgia Meloni.

francesco acquaroli cena fascista acquasanta terme

Alla fine a prendersi la responsabilità per l’accaduto era stato  il segretario provinciale Fdi di Ascoli Piceno Luigi Capriotti che in una nota chiede scusa e si assume “tutte le responsabilità in merito alla vicenda della cena ad Acquasanta Terme”. E venne così fuori che la cena era in realtà un’assemblea di Fratelli d’Italia organizzata da Capriotti “per parlare, insieme ad alcuni militanti del partito, dei principali problemi del nostro territorio, con un’attenzione particolare alla questione relativa alla ricostruzione post sisma”.

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Insomma, non era mica fascismo, era tutto un equivoco. Come al solito, come sempre. Com’è che diceva Ezra Pound? “Se un uomo non ha il coraggio di combattere per le sue idee, o le sue idee non valgono niente o non vale niente lui”?

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