La faccia di Formigoni che vi spiega l’efficienza della sanità lombarda

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-04-19

Libero pubblica un’esilarante intervista a Roberto Formigoni, in detenzione domiciliare ma pronto a magnificare l’efficienza della sanità lombarda e a spiegare che è stato qualcun altro a ridurre i finanziamenti alla sanità. Vediamo se è vero quello che dice il Celeste

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Oggi Pietro Senaldi su Libero pubblica un’esilarante intervista a Roberto Formigoni, in detenzione domiciliare ma pronto a magnificare l’efficienza della sanità lombarda e a spiegare che è stato qualcun altro a ridurre i finanziamenti alla sanità. Un semplice confronto tra due risposte ci fornisce una buona misura della lucidità delle dichiarazioni di Formigoni:

Un’altra accusa è che le strutture private hanno puntato tutto su patologie e cure ad alto rendimento, per guadagnare di più, trascurando per esempio le terapie intensive…
«Un’altra balla. Nel 2011 il governo ha iniziato a ridurre i finanziamenti alla Sanità. Ci hanno imposto di passare dai sei posti letto ogni mille abitanti del ’92 agli attuali tre. Poi, come tutti sanno, dai vari governi sono stati tagliati 37 miliardi in otto anni».

La sanità però è in mano alle Regioni,sbaglio?
«La gestione ordinaria, ma non la cassa. Nel 2015 il governo Renzi obbligò le Regioni a tagliare in modo massiccio i posti letto. Per decreto vennero posti vincoli ai numeri dei reparti di terapia intensiva e ai letti relativi. Alla Lombardia vennero assegnati 134 padiglioni e 700 posti. Quando è arrivato il Covid, c’erano 800 letti e 140 reparti di terapia intensiva. La Regione non rispettò la legge, ma per un eccesso di cura.  Prima, il 23 dicembre del 2014, in concomitanza con il famoso varo degli 80 euro di Renzi, c’era stato un altro taglio».

La faccia di Formigoni che vi spiega l’efficienza della sanità lombarda

La prima cosa curiosa è che Formigoni ricorda bene chi era al governo nel 2015 ma non chi era al governo nel 2011 (Berlusconi). Casualità. In questo video di Report poi si mettono a confronto la sanità della Lombardia e quella del Veneto, spiegando che la riforma di Formigoni ha introdotto una parificazione tra sanità pubblica e privata, con gli ospedali pubblici in competizione con le cliniche private: è stato Formigoni, spiega la professoressa Maria Luisa Sartor, a dimezzare i posti letto pubblici aumentando quelli privati.

Nel 2017 è poi arrivata la riforma Maroni che ha abolito di fatto i medici di base. D’altro canto era stato Giancarlo Giorgetti a dire che l’epoca dei medici di base era finita.

L’intervento di Giorgetti al forum sussidiarietà (dopo un’ora e 9 minuti)

Ma è vero che Renzi ha tagliato la sanità? La Corte dei Conti ha spiegato che nel 2015, a differenza di quello che sosteneva il governo dell’epoca, non c’è stata una riduzione ma nemmeno un aumento di 1,2 miliardi: l’incremento è stato intorno ai 490 milioni. Quindi, nel video qui sopra è interessante ascoltare la testimonianza di Gino Strada, che prima spiega l’impegno di Emergency per COVID-19 e poi spiega che la Lombardia ha visto i suoi ospedali lottizzati “in un modo che fa impallidire la camorra”.

Le nomine della sanità in Regione Lombardia
Le nomine della sanità in Regione Lombardia (Corriere della Sera, 18 dicembre 2018)

Infine, qualche giorno fa il Fatto Quotidiano ha pubblicato un’intervista a Lucio Mastromatteo, ex direttore generale degli Spedali Civili di Brescia dal ’98 al 2008, che spiega in modo assai colorito la sconfitta della sanità lombarda di fronte all’emergenza Coronavirus:

Come siamo arrivati a questo punto soprattutto a Bergamo e Brescia?
In Lombardia pensavamo di essere un’eccellenza. Oggi la tragedia ci dice che siamo sotto la sufficienza. La sanità pubblica è stata azzoppata e mortificata in tutti i modi. Sia quella ospedaliera sia quella di prevenzione, la medicina di territorio e di comunità. Non si spiega altrimenti la tragedia che stiamo vivendo. In queste province abbiamo fior di cervelli, la tecnologia, l’università e ci facciamo fregare così da un virus?

Il modello lombardo non è poi così virtuoso?
È un male antico. Ero direttore del Civile e un giorno il professor Callegari mi dice: ‘Ha letto il Los Angeles Times? Siete al decimo posto nella classifica degli ospedali del mondo!’. Un’agenzia indipendente americana era venuta a osservarci e aveva riconosciuto l’eccellenza della struttura. Eravamo balzati al primo posto in Europa. Il sottosegretario Onu Staffan De Misturasi fermòcon noiuna giornata intera per conoscerci. Ma in Regione Lombardia non erano per niente entusiasti, non gradivano che un ospedale pubblico salisse in quel modo. Formigoni puntava sul privato. E la Regione ci ha sempre ostacolato.

coronavirus brescia formigoni

Cosa le dissero allora?
Non una parola sul riconoscimento Usa. Solo che dovevo tagliare, tagliare, tagliare, avrei dovuto chiudere il 30% dell’ospedale perché era inutile. Qualcosa ho dovuto fare, ma a molti tagli ho detto no. E non ho mai preso il premio del 20% di stipendio a differenza di tanti miei colleghi.

Come bisogna riprogrammare il sistema?
Investendo tutto quello che serve. Oggi è chiaro che la sanità pubblica è l’industria strategica numero uno nel mondo. Investiamo in prevenzione, perché la catastrofe sembra sempre lontana finché non ci scivoli dentro. E poi curiamo gli ospedali, che sono come un fratello maggiore, sempre lì 24 ore su 24, pronti a tenderti una mano quando serve. Affidiamoci al merito. Premiamo davvero chi lo merita, con tutto il cuore.

video da Misurelli77

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