La bella prova di unità di Fontana che attacca il governo per il dpcm Coronavirus

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-03-08

Mr. Mascherina all’attacco del governo perché «A Roma qualcuno non ha capito bene la situazione o quantomeno l’ha capita con un certo ritardo». Zaia in Veneto invece giudica “sproporzionata” la misura del governo su Padova, Treviso e Venezia

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Attilio Fontana, governatore della Lombardia al collasso per il Coronavirus SARS-COV-2 e per i malati di COVID-19 che non riesce più a gestire, dopo il DPCM del governo che chiude la Lombardia e altre 14 province va all’attacco dell’esecutivo in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera.

La bella prova di unità di Fontana che attacca il governo per il dpcm Coronavirus

Fontana dice prima di tutto che «il testo è, a dir poco, pasticciato e necessita chiarimenti da parte del governo stesso per consentire ai cittadini di capire cosa si può fare o meno». E poi aggiunge:

«A Roma qualcuno non ha capito bene la situazione o quantomeno l’ha capita con un certo ritardo — commenta Fontana quando ancora non è arrivato il documento —. Noi abbiamo sempre cercato di rendere chiaro il quadro, con numeri, dati scientifici e proiezioni, ma non ci hanno creduto».

Si riferisce ai primi giorni dell’allarme?
«Non soltanto. Nelle due domeniche in cui ci si è confrontati sulle misure da prendere, sono sempre stati necessari tanto tempo e tanta pazienza per far capire le ragioni di certe scelte».

coronavirus lombardia province zone chiuse zona arancione 1
Coronavirus: le zone chiuse (La Repubblica, 8 marzo 2020)

Ma è vero che voi avevate chiesto la chiusura di bar e ristoranti e il blocco dei trasporti?
«I trasporti sono l’ultima cosa da fermare, perché significa davvero bloccare del tutto la produzione. Ma il punto non è questo, perché noi non abbiamo mai mandato al governo specifiche richieste di questo o quel provvedimento, non è compito nostro. Noi, consultando continuamente un nutrito gruppo di esperti scientifici e tecnici, ci limitiamo a fornire un quadro della situazione. Anche in questo caso abbiamo mandato a Roma una relazione aggiornata con tutti i numeri rilevanti, i dati epidemiologici, le proiezioni sui contagi elaborate dall’Università di Trento che ha creato un modello matematico che aiuta a prevedere l’evoluzione della situazione. Poi abbiamo incontrato i sindaci, che ci hanno chiesto misure adeguate a contenere i contagi, e devo dire che anche alcune multinazionali si sono messe a disposizione offrendo il fermo dell’attività o ipotizzando ferie anticipate per i dipendenti».

La parte divertente della vicenda è che mentre il leghista Fontana in Lombardia dice che le norme sono arrivate tardi, il leghista Zaia in Veneto giudica “sproporzionata” la misura del governo che prevede l’isolamento delle province di Padova, Treviso e Venezia e ne chiede lo stralcio dal documento. E’ quanto si legge nelle controdeduzioni inviate al Governo sulla base del parere del comitato tecnico scientifico di supporto all’Unità di crisi riportate dall’AdnKronos. A fronte di “cluster circoscritti e che non interessano in maniera diffusa la popolazione generale, non si comprende – si legge nel documento – il razionale di una misura che appare scientificamente sproporzionata all’andamento epidemiologico”. Marciare divisi per colpire uniti, si diceva negli Anni Settanta.

Leggi anche: Cosa c’è nel DPCM sul Coronavirus e quali sono le nuove zone chiuse

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