Il focolaio di Roma e i nuovi contagi al San Raffaele

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2020-06-15

L’origine del contagio viene ormai fatta risalire almeno ad un mese fa, tanto che la stessa Asl sta richiamando per i tamponi di controllo tutti i pazienti dimessi dal 1 maggio in poi. Dei tre positivi che potrebbero essere considerati il “caso uno”, due sono dipendenti della struttura

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Il focolaio dell’Irccs San Raffaele Pisana di Roma ha raggiunto un totale di 109 casi positivi e 5 decessi correlati. Da lì sono stati trasferiti 64 pazienti ed è stata chiesta dalla Asl Roma 3 alla direzione sanitaria della struttura la sanificazione dei reparti di medicina e riabilitazione cardiologica e respiratoria. Solo ieri, dei 14 positivi nel Lazio, più di un terzo era riferibile al focolaio del San Raffaele.

I nuovi contagi al San Raffaele e il focolaio di Roma

Il Messaggero scrive oggi che mentre la Regione coi tamponi a tappeto insegue lo spettro del contagio che si allarga ogni giorno che passa, raggiungendo le altre province del Lazio, da Rieti a Latina, agli studi della Rai a Saxa Rubra, a Guidonia, i carabinieri del Nas scandagliano nella direzione opposta, restringendo a ritroso il cerchio degli ammalati, spulciando le cartelle cliniche, gli accessi, i certificati di dimissione, le visite dei parenti:

Dopo un’ispezione nella sede della Asl Roma 3 la settimana scorsa, il Nucleo Antisofisticazione e Sanità dell’Arma, guidato da Maurizio Santori, ha spedito una prima informativa al pm Nunzia D’Elia. Una relazione preliminare che ricostruisce l’attività d’indagine sin qui svolta e che formula le prime ipotesi. La prima domanda, quella che interroga anche gli esperti del Seresmi, il Sistema d’indagine epidemiologica regionale, è quasi scontata: da dove è partito tutto? Qual è l’origine del focolaio che da giorni gonfia i numeri dei positivi al Covid nel Lazio e che agita in qualche modo la Capitale, abituata a una curva dei contagi ormai sotto ai livelli di guardia da settimane?

coronavirus lazio numeri
Coronavirus: i numeri nel Lazio (Il Messaggero, 15 giugno 2020)

Insomma, chi è il paziente uno? Gli accertamenti sono ancora in corso, ma il campo d’indagine nelle ultime ore sembra essersi ristretto sostanzialmente a tre piste. Tre nomi. Due sono dipendenti dell’Irccs San Raffaele, l’altro è un paziente che dopo avere avuto un tampone negativo, è risultato positivo al Sars-CoV-2. Una circostanza, quest’ultima, che spinge gli investigatori ad approfondire le procedure dei tamponi ai degenti, sia in arrivo che in uscita dalla clinica.

L’origine del contagio viene ormai fatta risalire almeno ad un mese fa, tanto che la stessa Asl sta richiamando per i tamponi di controllo tutti i pazienti dimessi dal 1 maggio in poi. Dei tre positivi che potrebbero essere considerati il “caso uno”, due sono dipendenti della struttura. Uno è un fisioterapista risultato positivo al Covid il 3 maggio. Secondo l’istituto privato, però, sarebbe rientrato al lavoro dopo due tamponi negativi, come vuole la procedura. L’altra è un’impiegata amministrativa. La terza pista porta invece a un paziente ormai dimesso da tempo dalla struttura. Sottoposto a un tampone, era risultato negativo. Poco dopo è stato trovato positivo.

Il focolaio della RAI a Saxa Rubra collegato al San Raffaele

Il San Raffaele ieri ha fatto sapere che «dal 9 marzo nessun familiare ha avuto accesso alla struttura se non in pochissimi casi debitamente autorizzati e strettamente controllati e con l’applicazione di tutte le relative cautele». L’istituto si è detto certo di avere «sempre posto in essere le cautele e le precauzioni previste dalle norme nazionali e regionali in materia di Covid-19 e del suo contrasto, ivi compresa la messa a disposizione del personale di tutti i presidi previsti». Nella clinica della Pisana, pensata per 298 posti letto, ormai restano 79 pazienti; 13 sono in uscita. Intanto alla sede della RAI di Saxa Rubra due operatori che avevano avuto contatti con persone collegate al cluster del San Raffaele sono risultate positive. L’Asl Roma 1 ha effettuato finora 110 tamponi e le positività emerse sono in tutto 5. Questa mattina arriveranno gli ultimi risultati su 50 analisi.

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I positivi sono 2 operatori e 3 familiari di degenti. “Oggi nel Lazio ci sono 14 casi positivi di cui 5 riferibili al focolaio del San Raffaele Pisana di Roma. Il focolaio raggiunge cosi’ un totale di 109 casi positivi e 5 decessi correlati. Un focolaio è chiuso, quello di Piazza Pecile (Garbatella) e sul San Raffaele Pisana attendiamo l’esito dei richiami per chiudere la copiosa indagine epidemiologica. E’ stata importante per contenere i focolai la tempestività degli interventi”, ha detto l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato. Al San Raffaele Pisana sono stati tutti trasferiti i 64 pazienti e chiesta dalla Asl Roma 3 alla direzione sanitaria della struttura la sanificazione dai reparti di medicina e riabilitazione cardiologica e respiratoria. Dei 5 casi riferiti al cluster due sono operatori sanitari (uno nella Asl Roma 4 e uno nella Asl Roma 5), due fanno riferimento al cluster famigliare nella Asl Roma 6 e uno è un famigliare di un paziente nella Asl Roma 1 dimesso dalla struttura. Rimangono nella struttura 79 pazienti e di questi 13 sono in dimissione con tampone negativo. In settimana verranno nuovamente eseguiti i test a tutti i dipendenti e tutti i pazienti rimasti. La Regione dà anche per chiuso il cluster dello stabile in Piazza Pecile (Garbatella) perché all’interno non ci sono altri casi positivi. Il totale delle persone trasferite dalla struttura è di 52 unità tra positivi e negativi. Sono stati eseguiti un totale di 108 tamponi, 4 i positivi esito degli ultimi tamponi e sono persone gia’ trasferite ieri sera. Nel palazzo rimangono 49 persone tutte negative e poste in sorveglianza dalla Asl Roma 2. Proseguono intanto le attività per i test sierologici sugli operatori sanitari e le Forze dell’ordine, mentre i decessi sono stati 2 nelle ultime 24h, commenta l’Assessore alla Sanita’ della Regione Lazio, Alessio D’Amato. Oggi sono in distribuzione presso le strutture sanitarie: 236.000 mascherine chirurgiche, 70.000 maschere FFP2, 10.800 maschere FFP3, 9.750 tute, 18.500 cuffie.

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