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Come sono nati i focolai COVID nei macelli di Mantova

neXtQuotidiano 02/07/2020

Al Macello Ghinzelli di Viadana sono stati somministrati 421 tamponi e ci sono 41 positivi. Oggi, dopo la conclusione dei test, ripartirà la produzione in scala ridotta dopo tre giorni di chiusura. Al Salumificio Gardani, collegato al Ghinzelli, ci sono invece 11 positivi su 220 tamponi

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In tre macelli della provincia di Mantova sono stati riscontrati focolai di Coronavirus SARS-COV-2 che hanno portato la provincia a svettare nel bollettino su COVID-19 in Lombardia. Secondo i sindacati il virus è stato portato dai lavoratori delle cooperative esterne.

Come sono nati i focolai nei macelli di Mantova

Da due giorni a Mantova i contagi crescono più che nel resto della Lombardia (martedì +15, ieri +22) e i numeri di crescita sono dovuti all’indagine epidemiologica in corso al Macello Ghinzelli di Viadana dove sono stati somministrati 421 tamponi e ci sono 41 positivi. Oggi, dopo la conclusione dei test, ripartirà la produzione in scala ridotta dopo tre giorni di chiusura. Al Salumificio Gardani, collegato al Ghinzelli, ci sono invece 11 positivi su 220 tamponi. Spiega oggi il Corriere della Sera Brescia:

«Siamo in contatto con Ats Val Padana — spiega Alessandro Cavallari, sindaco di Viadana —. E dopo una fase di iniziale apprensione, le notizie sono rassicuranti». Il Macello Martelli di Dosolo, a differenza del Ghinzelli, non ha mai chiuso: 275 tamponi somministrati sin qui e soltanto 2 positivi. «A noi risultava un solo caso positivo — spiega la portavoce Stefania Duminuco — e si tratta di un operaio esterno. L’esito degli esami di Ats è confortante. Dobbiamo evidenziare come i protocolli, quando si parla di industrie alimentari, sono rigidi. Il macello sin dall’inizio ha pensato a turni con meno persone e a controlli su personale esterno». «Siamo sicuramente sollevati, senza abbassare la guardia — commenta Pietro Bortolotti, sindaco di Dosolo —. Mancano i risultati degli ultimi 48 tamponi: speriamo di avere altre buone notizie».

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Coronavirus: i dati del primo luglio in Lombardia

L’80% dei casi è attualmente asintomatico ma intanto una Rsa del territorio, a Bozzolo, proprio per timore dei vicini focolai, ha chiuso nuovamente alle visite dei parenti.

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