Fitch non boccia l’Italia perché non è credibile
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2018-09-01
Fitch non ritiene che l’Italia attuerà le minacce contro l’Europa, per questo non la boccia. L’Italia è salva perché non è credibile. Magari la prossima volta ci appelleremo alla seminfermità mentale
L’agenzia di rating Fitch non ha modificato il giudizio di affidabilità sul debito pubblico italiano. Il livello resta quello BBB, basso ma a distanza di (relativa) sicurezza da quello dei “titoli spazzatura” che né la Bce né i grandi fondi possono comprare. L’outlook, la prospettiva, è però peggiorata: da “stabile” diventa “negativa”. Spiega oggi Repubblica che Fitch ha scelto di non bocciare l’Italia perché non ritiene credibili le minacce di uscita dall’euro:
La nota dell’agenzia dimostra l’inapplicabilità del contratto di governo per intero: il rapporto deficit/Pil avrà una ciclica riduzione all’1,8% nel 2018, già peggiore di 0,2 punti delle stime del governo, spiega ancora Fitch, ma poi nel 2019 si impennerà al 2,2 e poi nel 2020 al 2,6, al di fuori dei target strutturali dell’Ue. L’auspicio, e insieme la raccomandazione, è che ci si limiti alla sterilizzazione dell’Iva, a maggiori investimenti pubblici e a cambiamenti minori della Fornero: «Il governo probabilmente penserà alla flat tax e al reddito di cittadinanza ben dopo il 2019».
Unica consolazione, la «bassa probabilità che il governo avanzi politiche che minaccino un’uscita dall’Europa o la creazione di una moneta parallela». Ma l’avversione di alcune componenti dell’esecutivo verso l’Ue e l’euro rappresenta comunque un rischio.
In base a quello che scrive, quindi, Fitch non ritiene credibili le minacce che arrivano dall’Italia riguardo l’uscita dall’Unione Europea e dall’euro. L’Italia è salva perché non è credibile. Magari la prossima volta ci appelleremo alla seminfermità mentale.