Fisco: la scadenza del 20 luglio e la scelta di pagare il 20 agosto

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-07-21

L’appuntamento del 20 luglio per il pagamento delle imposte sui redditi è stato dribblato da molti, che hanno preferito rinviare al 20 agosto con il ravvedimento operoso e il sovrapprezzo dello 0,40%

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Il Sole 24 Ore spiega oggi che l’appuntamento del 20 luglio per il pagamento delle imposte sui redditi è stato dribblato da molti, che hanno preferito rinviare al 20 agosto con il ravvedimento operoso e il sovrapprezzo dello 0,40%:

Da Nord a Sud l’appuntamento di ieri sembra essere stato in larga  parte dribblato: causa crisi post lockdown si è preferito rinviare il pagamento delle tasse al 20 agosto, pur con il sovrapprezzo dello 0,40%, nella speranza di un ripensamento dell’ultima ora del Governo su una ulteriore proroga al 30 settembre. Difficile che ciò avvenga. Per questo si sta facendo largo l’opzione ravvedimento operoso:  si saltano i due appuntamenti fiscali rinviando il pagamento ad altra data con una sanzione che comunque resta non eccessiva. Una via in più per tutti gli imprenditori con scarsa liquidità, che stanno affrontando con grande difficoltà il post lockdown e che così possono scansare anche la prossima data.

Che il 20 luglio sarebbero stati in pochi a saldare le tasse era già nell’aria. «Vi segnalo che i versamenti delle imposte partiti oggi dal mio studio non coprono neppure il 5% delle dichiarazioni che dovremo complessivamente inviare. La proroga al 30 settembre ce la prendiamo, voi cambiate lavoro», dice su Twitter il commercialista Luca Grossi di Senigallia (Ancona). Secondo Rosario Vecchione, professionista a Napoli, «per quasi l’80% dei miei clienti si è preferito rinviare al 20 agosto, in particolare per quanto concerne l’Irpef». Rincara la dose Paola Preziuso di Lucera (Foggia): «Tra studio in affanno e scarsa liquidità pochi sono stati i titolari di partita Iva che erano nelle condizioni di poter pagare oggi».

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Irpef e Partite IVA: i numeri (Il Messaggero, 19 luglio 2020)

Secondo il quotidiano non è detta l’ultima parola riguardo una proroga:

Per una proroga nei termini è oramai troppo tardi; ma non è detta l’ultima parola. In passato infatti si è già assistito alla proroga “postuma”, che finisce per mortificare chi ha rispettato i termini e premiare chi invece non lo fa. In tema di scadenze fiscale il nostro legislatore ha spesso il brutto vizio di decidere a ridosso dei termini; è accaduto anche con la proroga dal 30 giugno al 20 luglio, il Dpcm che ha sancito il rinvio è stato  pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 29 giugno. C’è da dire che in quel caso l’intenzione era stata comunicata qualche giorno prima, con un comunicato stampa, strumento che però non ha valore “legale”

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