Fioramonti insiste con le “tasse intelligenti”: vediamo perche non lo sono

di Elio Truzzolillo

Pubblicato il 2019-09-21

Nell’intervento di due giorni fa a Porta a Porta il ministro dell’istruzione Fioramonti rilancia con la tassa su merendine, bibite zuccherate e voli aerei per finanziare l’aumento degli stipendi degli insegnanti. Fioramonti ha l’incredibile capacità di argomentare le sue proposte (molto discutibili) contraddicendo sé stesso nel giro di pochi secondi. Questo lo rende il sostituto …

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Nell’intervento di due giorni fa a Porta a Porta il ministro dell’istruzione Fioramonti rilancia con la tassa su merendine, bibite zuccherate e voli aerei per finanziare l’aumento degli stipendi degli insegnanti. Fioramonti ha l’incredibile capacità di argomentare le sue proposte (molto discutibili) contraddicendo sé stesso nel giro di pochi secondi. Questo lo rende il sostituto ideale di Toninelli che già comincia a mancarci. Possiamo suddividere le critiche alla proposta di Fioramonti in tre punti.

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1) Per il ministro l’idea di base è di aumentare le tasse sui consumi che fanno male. Tecnicamente si chiamano esternalità negative gli effetti (appunto negativi) dei consumi o delle produzioni su altri soggetti o sulla collettività in generale. I bambini obesi sono quindi un costo per l’intera società così come lo è l’inquinamento provocato dagli aerei. C’è un problema… come ha fatto notare a caldo l’economista Sandro Brusco, citato in questo video dal prof. Michele Boldrin al minuto 35:25, se si tassa un prodotto con un’esternalità negativa lo si fa per ridurne il consumo in modo drammatico e non per fare cassa. Quindi più il gettito sarà basso (e tenderà a diminuire nel tempo) più efficace sarà stata la tassa. Non ha molto senso finanziarci una spesa fissa come gli stipendi. Inoltre Fioramonti, dopo aver affermato che le “tasse intelligenti” possono ridurre le esternalità negative (obesità e inquinamento) afferma con estrema naturalezza esattamente il contrario al minuto 11:35:

“Cioè lei dott. Vespa domani va a New York spende probabilmente 1000 euro per andare a New York non credo che non lo farà perché le chiediamo di spendere 1000 euro più 1,50 euro, potremo fare 2 o 2,50.”

Sentito? Fioramonti non è più d’accordo con sé stesso e ci spiega che i voli aerei non verranno sostanzialmente disincentivati e che la tassa green sarà quindi uno specchietto per le allodole. D’altronde poco prima aveva rassicurato le famiglie dicendo che le bibite zuccherate costeranno solo 5 o 10 centesimi in più a bottiglia. Insomma, vuole rassicurare i cittadini dicendo che potranno non cambiare le loro abitudini o vuole diminuire il consumo di prodotti e sevizi “dannosi”? Non lo ha deciso nemmeno lui. Qualcuno gli spieghi che se vuole disincentivare i voli aerei, al massimo, dovrebbe tassare i soli voli a corto raggio (per i quali esiste un’alternativa cioè il treno come per la tratta Milano-Roma) e non i voli internazionali per i quali non esiste un’alternativa, a meno che il vostro nome non sia Greta Thunberg e abbiate a disposizioni molto tempo e una barca a vela per tratte oceaniche. Ma come abbiamo già detto l’ambientalismo è uno specchietto per le allodole per fare digerire una nuova tassa.

2) L’inutilità della tassa su merendine e bibite zuccherate va spiegata a parte. È stata già sperimentata in alcuni paesi con diminuzioni abbastanza modeste dei consumi (dovuti alla tassa o alla campagna informativa che l’ha accompagnata?). È ancora da dimostrare che questa modesta diminuzione dei consumi abbia avuto il suo corrispettivo in una diminuzione dell’obesità infantile. Anche in Italia, d’altronde, il consumo di bevande zuccherate è in calo (senza tassa) solo in virtù di una demonizzazione culturale (in parte anche giustificata). In ogni caso è difficile essere sicuri che a una diminuzione di un solo alimento o bevanda corrisponda un’effettiva diminuzione delle calorie assunte. Questo succede perché se tassate pesantemente l’alcol o il tabacco il consumatore non avrà in linea di massima alternative, mentre le calorie in eccesso possono provenire da qualunque cibo. Sia chiaro che non fa molta differenza se una persona è obesa perché assume troppi zuccheri semplici o troppa pasta o troppo grassi. Fioramonti vuole tassare bibite zuccherate e merendine ad alto contenuto di zucchero, benissimo, un bambino già non era controllato dai genitori si sfonderà di sanissimi succhi di frutta (che hanno più o meno gli stessi zuccheri della Coca Cola), di patatine, focaccine e sanissime torte fatte in casa. Oppure rivolgerà le sue attenzioni a merendine che hanno un costo minore (magari di qualità inferiore). Oppure, infine, se la tassa è troppo bassa semplicemente non avrà un impatto apprezzabile sui consumi. Il problema è essenzialmente culturale, infatti è stata registrata una correlazione inversa tra livello d’istruzione della madre e obesità infantile (più la madre è istruita meno possibilità avranno i figli di essere obesi). La cosa potrebbe avere un minimo di senso se i proventi fossero impiegati in programmi e campagne di educazione alimentare, in questo modo la tassa sarebbe un volano per l’azione principale che è quella culturale. Tassare le esternalità negative è un’operazione che richiede un surplus di riflessione di cui probabilmente Fioramonti non è capace. Se invece lo scopo è solo fare cassa allora si può procedere alla Carlona.

3) L’ultima riflessione che mi sento di fare è sulla mentalità della nostra classe politica che è incarnata perfettamente dal ministro Fioramonti. È vero che i soldi non bastano mai, è vero che gli insegnanti sono pagati poco (ma per favore, che la riforma della scuola non si esaurisca con un aumento degli stipendi perché non avremo risolto nessun problema), ma è altrettanto vero che o questo paese si comincerà a domandarsi per quale motivo non cresce più da anni o continuerà a trovare risorse per tappare i buchi con extra deficit e “tasse intelligenti” (deprimendo sempre più la crescita futura). Per quanto tempo vogliamo continuare ad andare avanti così senza mai abbozzare una sola riforma strutturale? Immaginate se ogni ministro proponesse le sue “tasse intelligenti” per trovare 2/3 miliardi che considera indispensabili per il suo dicastero. Il ministro della sanità, per esempio, potrebbe proporre una nuova accisa sulla benzina per pagare di più gli infermieri e alla fine ci ritroveremmo con 20/30 miliardi in più di tasse intelligenti (rigorosamente green). Non può funzionare ovviamente ma questo i Fioramonti non lo capiranno mai.

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