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Finanziamento illecito, la procura chiude le indagini su Centemero (Lega) e Bonifazi (Italia Viva)
neXtQuotidiano 05/11/2019
La procura di Roma ha concluso l’indagine, passo che anticipa la richiesta di rinvio a giudizio, riferita ai finanziamenti alla politica erogati dall’imprenditore Luca Parnasi
Processo in vista per Giulio Centemero, tesoriere della Lega, e per Francesco Bonifazi, ex tesoriere del Pd e dallo scorso settembre passato a Italia viva. La procura di Roma ha concluso l’indagine, passo che anticipa la richiesta di rinvio a giudizio, riferita ai finanziamenti alla politica erogati dall’imprenditore Luca Parnasi. Al centro della vicenda, che si inserisce nel capitolo più ampio sugli illeciti legati alla costruzione del nuovo stadio della Roma nell’area di Tor di Valle, ci sono i 150mila euro erogati nel marzo del 2018 dalla società Pentapigna di Parnasi alla fondazione Eyu (guidata da Bonifazi), vicina a Matteo Renzi, e i 250mila euro destinati, in due tranche (2015 e 2016), all’onlus ‘Piu’ Voci’, presieduta da Centemero. Centemero, Bonifazi e Parnasi, in concorso, rispondono del reato di finanziamento illecito. A Bonifazi è contestata anche l’emissione di fatture per operazioni inesistenti.
L’indagine risale al settembre 2018: Il 27 giugno il costruttore accusato di corruzione è seduto davanti al procuratore aggiunto Paolo Ielo, al sostituto Barbara Zuin e a due ufficiali del nucleo investigativo di Roma che hanno svolto le indagini fa notare che i soldi servivano ad accreditarsi presso i nuovi potenti: «La vera ragione – risponde l’immobiliarista – è perché io volevo crescere nei rapporti imprenditoriali all’interno del Nord Italia attraverso questa…(fondazione ndr). Alla cena famosa che organizzarono a Milano venne il candidato Stefano Parisi, che io conobbi lì, quindi il mio interesse era sicuramente sostenere un’associazione vicina al mondo della Lega per accreditarmi all’interno di quella realtà. Non c’è dubbio».
La stessa cosa vale per la Fondazione EYU: centocinquantamila euro per un opuscoletto che, per stessa ammissione di Parnasi, «boh, saranno 50 o 100 pagine». L’aggiunto Ielo, chiede, ironico: «Quindi lei ha pagato 150mila euro per 100 pagine? Non è forse un modo per far arrivare soldi al Pd?». Il costruttore, secco, risponde: «Esattamente». Un servizio che Parnasi paga profumatamente. Tanto che, appena un mese fa, sentito di nuovo dai magistrati, sarà lui a dire: «Non ho mai nemmeno visto il volume acquistato da Eyu, non me ne sono interessato e non so se sia stato consegnato o meno». Il tesoriere del PD e presidente della Fondazione Eyu Francesco Bonifazi aveva minacciato di querelare il Corriere della Sera quando il giornalista Giuseppe Alberto Falci aveva raccontato la vicenda in un articolo, perché “In esso il giornalista ha affermato che il valore della ricerca fosse di 7.000 euro, confondendo il concetto di “costo” con quello di valore, quest’ultimo (come risulta dagli atti), al contrario di quanto affermato dal giornalista, ammonta a 39.000 euro, mentre 7.000 sono una parte dei costi relativi ad alcuni aspetti della realizzazione. Una svista imperdonabile, poiché la falsa notizia pare volta ad insinuare condotte discutibili da parte della fondazione. Da ultimo: lo studio è stato fatto ed i risultati della ricerca esistono”.
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